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Giorgia Meloni, caso-Orban: "Sapete che c'è una guerra?"

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Il Parlamento Ue ieri, giovedì 15 settembre, ha approvato una risoluzione con cui de facto sostiene che l'Ungheria non sia più una democrazia, bensì una minaccia. Risoluzione che però non è stata votata né da Lega né da Fratelli d'Italia, partiti finiti nel mirino della sinistra per la decisione. Anche Silvio Berlusconi ha avvertito i suoi alleati: "Se scegliete altre strade, Forza Italia esce dal governo", ha messo in chiaro.

Dunque oggi, venerdì 16 settembre, Giorgia Meloni è tornata sul punto: "Il documento votato a Strasburgo è un documento molto politico. Forse non ci siamo resi conto della situazione in cui ci troviamo. C'è un conflitto - ha affermato la leader FdI riferendosi all'Ucraina -, la scelta intelligente sarebbe avvicinare le nazioni europee piuttosto che allontanarle. Non possiamo regalare alleati ai nostri avversari", spiega intervistata a Radio Anch'io su Radio 1, argomentando le ragioni del voto contrario.

"È un testo in cui si dice che l'Ungheria non deve prendere lo risorse europee, ma questo va fatto circostanziando quali sono le accuse. Io vorrei che non ci fosse una discrezionalità, cioè dire quanto mi fa simpatia e antipatia il governo di quella nazione, perché poi diventa difficile per tutti. In quel testo c'è una serie di materie risolte da tempo". 

Parlando sempre della guerra, Giorgia Meloni ha aggiunto: "Leggo continuamente di attacchi alla Polonia. Dobbiamo renderci conto che la Polonia si sta caricando tutti i profughi ucraini senza chiedere niente all'Europa. Vogliamo davvero aprire questo fronte? La Polonia, lo dice la Nato, rischia di trovarsi in guerra con la Russia. E noi cosa facciamo? Attacchiamo la Polonia esattamente come l'Ungheria?", ha concluso Giorgia Meloni.

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