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A Macron "basta un gesto". Profezia Prodi: arma nucleare, Europa condannata?

lunedì 27 marzo 2023

2' di lettura

Anche Romano Prodi mette sotto processo Emmanuel Macron e, in subordine, l'Unione Europea. Il professore, ex premier di due governi di centrosinistra, è intervenuto alla Scuola Normale di Pisa per un confronto con gli studenti. "Senza una vera politica estera l'Ue non conterà mai abbastanza - ha sottolineato -, ma basterebbe un gesto della Francia per ribaltare questa situazione e compiere uno scatto in avanti, mettere al servizio dell'Europa il diritto di veto e l'arma nucleare". Chissà se Macron, alle prese con un Paese in rivolta per la contestatissima riforma delle pensioni, avrà tempo, voglia e forza di imbarcarsi in una simile, storica iniziativa politica e diplomatica internazionale.

Una politica estera unitaria, ha proseguito Prodi, "non deve servire a trasformare l'Ue in una grande potenza, ma ad aumentare il suo peso specifico per sviluppare il suo ruolo di arbitro internazionale e nel Mediterraneo per prevenire le tragedie migratorie che vediamo sempre più spesso". Il parallelo è tra Parigi e Londra: "Purtroppo però - ha anche detto l'ex premier usando una metafora - gli ex imperi, è stato così anche per la Gran Bretagna con la Brexit, sono come gli autisti che guidano la macchina guardando solo lo specchietto retrovisore". Parole non certo tenere in direzione Eliseo.

Come detto, però, Prodi non risparmia nemmeno Bruxelles. "La guerra in Ucraina non è un conflitto regionale ma la definizione scolastica della 'guerra' tra Usa e Cina, perché la Russia è completamente dipendente dai cinesi così come gli Stati Uniti si sono presi l'Europa, che a causa delle sue divisioni non ha assolutamente politica estera". "La Cina ha dimostrato in questi anni - ha concluso l'ex premier - di avere una politica estera coerente e tesa soprattutto a garantirsi partnership economici ma che le ha garantito un'influenza importante in moltissimi Paesi del mondo tanto che oggi ci sono 120 Stati per i quali la Cina è il primo partner commerciale". La politica degli Usa, e di riflesso quella europea, al contrario, ha soltanto contribuito ad aumentare incertezza.

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Giovanni Longoni