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Ilaria Salis si rifiuta di ascoltare il deputato e se ne va: tensione a Bruxelles. E Vannacci si scatena

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Durante la riunione plenaria a Strasburgo dell'Europarlamento è andato in scena un accesissimo scontro verbale tra Ilaria Salis e Viktor Orban. La deputata di Avs, ex detenuta in Ungheria con l'accusa di aggressione violenta, si è prodotta in un lungo discorso nel quale attaccava senza mezzi termini il presidente ungherese.

"Conosco l'Ungheria da uno dei posti più oscuri - ha dichiarato la Salis -. La prigione. La presidenza a questo governo ungherese è altamente inappropriato. L'Europa unita è nata sulle ceneri del nazifascismo come progetto di cooperazione internazionale, ed è un amaro paradosso avere una presidenza guidata da qualcuno il cui obiettivo è smantellare l'Ue in nome del nazionalismo. L'Ungheria, sotto Viktor Orban, è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno stato etnico autoritario. Alcuni la chiamano addirittura una moderna tirannia". Ma quando la presidente dell’Europarlamento ha comunicato alla Salis che un deputato intendeva replicare, lei si è rifiutata di ascoltarlo e se ne è andata un po' scocciata. Un comportamento - per quanto legittimo - che però non è passato inosservato. E che le è valso un diluvio di critiche. 

 

 

"Visto il suo intervento in aula molto discutibile dal mio punto di vista - ha dichiarato ai cronisti l'eurodeputato della Lega Roberto Vannacci -, non discuto le idee... discuto il fatto che è stata richiesta una replica alla Salis da parte di un deputato e l'onorevole Salis l'ha rifiutata. O perché non capisce, probabilmente, quando una persona parla e si era studiata l'intervento a memoria, oppure perché non ha ben chiare quale siano le regole democratiche. Una delle due, faccia lei", ha concluso il generale. Resta il silenzio di Ilaria Salis, una che, quando possibile, preferisce dribblare domande che potrebbero rivelarsi ostiche (e il caso di una delle prime conferenze stampa 

 

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