Meloni, dazi e "male minore": asse con Berlino contro Macron

sabato 28 giugno 2025
Meloni, dazi e "male minore": asse con Berlino contro Macron
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Il fatto che Giorgia Meloni sia d'accordo con i dazi al 10% con gli Usa deriva da una semplice convinzione, maturata nel corso delle conversazioni dirette con il presidente americano Donald Trump: comunque vadano i negoziati in corso fra Stati Uniti e Unione europea, difficilmente si tornerà a zero. Il 10%, insomma, potrebbe essere il male minore. La premier, inoltre, ha detto che molte aziende italiane sono in grado di reggere l’impatto e che, analisi alla mano, il costo delle tariffe verrebbe scaricato sul mercato americano e non sul fatturato delle imprese italiane. A darle ragione la maggior parte delle categorie di prodotti alimentari, secondo cui un certo tipo di dazi può essere riassorbito fra minori guadagni del produttore e maggior costo del consumatore, raggiungendo così un nuovo equilibrio.

Diversa l'opinione del presidente francese Emmanuel Macron, che non avrebbe intenzione di accettare un livello di dazi al 10% e che invece vorrebbe tornare a minacciare Washington di una risposta uguale o addirittura superiore. Sul tema, invece, è maggiore l'intesa fra Berlino e Roma. Da considerare, poi, anche l'accordo sul 5% e delle armi, il patto siglato fra Ue e Usa al vertice Nato a L’Aia di qualche giorno fa. Trump, come si legge sul Corriere della Sera, non può tirare troppo la corda: l’aumento delle spese militari da parte europea in teoria presupporrebbe tariffe zero. 

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