Tassara: la holding di Zaleski indebitata per 2 mld/Scheda
Milano, 24 apr. (Adnkronos) - Ammonta a circa 2,2 miliardi il debito residuo complessivo contratto negli anni con le banche italiane dalla Carlo Tassara, la holding del finanziere franco-polacco Romain Zaleski. I maggiori istituti esposti sono Intesa SanPaolo e Unicredit, seguiti da Mps, Ubi Banca, Banco Popolare e Bpm. I tempi sembrano pronti per rientrare dal debito. Lo scorso anno, la Carlo Tassara guidata dal presidente Pietro Modiano, ha azzerato la quota detenuta in Assicurazioni Generali; nei giorni scorsi ha ceduto l'1,17% di Mediobanca; martedì è invece arrivata la vendita di una parte della quota (il 4,7%) detenuta in un'altra banca, la polacca Alior. Una volta raggiunto il valore di carico delle partecipazione, ossia il prezzo dei titoli ai tempi dell'acquisto, la Tassara potrebbe rientrare dalla sua posizione debitoria vendendo azioni in riazlo sul mercato. Il momento è favorevole considerata l'ondata di acquisti sui titoli di alcuni comparti, tra cui quello bancario, quotati in Borsa a Milano. Nel portafoglio della finanziaria risultano ancora il 15,3% di Mittel, il 2,5% di A2a, l'1,7% di Intesa SanPaolo, l'1,42% di Ubi Banca, l'1,73% di Cattolica, l'1,14% di Mps e lo 0,25% di Bpm. Quanto all'estero, Tassara possiede il 12,8% della francese Eramet e il 7% della Comilog, la miniera del Gabon secondo fornitore al mondo di manganese. Lo scorso dicembre, la Carlo Tassara ha sottoscritto gli accordi di modifica della moratoria sul debito, già siglata con le banche nel 2008, e ha approvato il bilancio 2012, chiuso con un rosso di circa 600 milioni. In quell'occasione è stata anche deliberata l'emissione degli strumenti finanziari partecipativi per 650 mln che sono stati sottoscritti in proporzione ai rispettivi crediti non garantiti dalle banche. Strumenti partecipativi che potrebbero raggiungere l'importo massimo di un miliardo di euro, in caso di ulteriori perdite, da qui al 2016. In sostanza, le banche si sono impegnate a trasformare parte dei crediti in capitale e hanno prorogato, per evitare il fallimento della Tassara, i termini per restituire il debito.