Premette che "nel 2011 Berlusconi si dimise perchè l’Italia rischiava il fallimento, con conseguenze devastanti per tutta l’Unione Europea" e che "il nostro governo era giudicato, anche in sede internazionale, incapace di salvarci dalla bancarotta ed era diffuso l’auspicio di un nuovo esecutivo". Gianfranco Fini, all’epoca presidente della Camera, assicura che "non ci fu nessun colpo di Stato, ma ciò non toglie che le rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro statunitense Geithner non siano oggettivamente gravi ed inquietanti. Il rilevante ruolo istituzionale che questi ricopriva all’epoca e le vicende descritte nel suo libro - prosegue l’allora leader Fli - impongono al nostro governo di chiedere sollecitamente al vertice dell’amministrazione Usa di fare chiarezza. Ne hanno diritto tutti gli italiani, coloro che all’epoca sostenevano Berlusconi, al pari di quanti gli si opponevano a viso aperto. Spero che il presidente Renzi - dice ancora Fini - sia consapevole che, al di là delle polemiche della politica domestica, non ci possono essere divisioni nell’appurare la verità su fatti che, per quanto presunti, riguardano la nostra sovranità e dignità nazionale".
