Michaela Biancofiore: "Ecco chi voleva farmi fuori dal governo"

di Andrea Tempestinidomenica 15 giugno 2014
Michaela Biancofiore: "Ecco chi voleva farmi fuori dal governo"
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Tutta la verità, raccontata da Michaela Biancofiore, l'azzurra che si definisce "Cenerentola" e "un po' Bridget Jones al governo del Paese". La deputata di Forza Italia spiega che "a volte la realtà supera i sogni nei quali noi stessi stentiamo a credere". Lo afferma nel suo libro Il cuore oltre gli ostacoli in cui narra la sua storia e, soprattutto, i retroscena sulla sua breve parentesi come sottosegretario nella squadra del governo Letta, dalla quale fu esclusa per una dichiarazione sugli omosessuali, che si "ghettizzano da soli". Alfano - La Biancofiore ricorda: "Per volontà esclusiva di Berlusconi fui indicata a ricoprire il ruolo di sottosegretario". Ma la sua nomina, aggiunge, fu ostacolata fin dall'inizio. "Alfano fu obbligato a mettermi al governo ma non ne era affatto entusiasta. Lui, vicepremier, lo considerava il suo governo ed io non ero una dei suoi, ma una berlusconiana ortodossa, una jihadista pronta al martirio per lui". La nomina - Dunque si passa a quei giorni di maggio, ai giorni della nomina: "Alle 17 del pomeriggio la mia casella era iscritta agli Esteri. La sera il comunicato ufficiale riportava il mio nome nel mai esistito prima 'sottosegretario alle pari opportunità, politiche giovanili e sport'. Trasecolai - ricorda -, mai mi ero occupata di quelle materie, solo di sport per via del mio incarico di vice presidente del Bolzano Calcio. Per un momento ho pensato di non accettare. Poi parlai con berlusconi, a lui dissero ovviamente che erano stati i comunisti ad imporre quella casella, ed accettai".

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