Bruxelles, 14 gen. (Adnkronos) - Secondo un rapporto redatto dal gruppo dei Verdi al parlamento europeo, la prossima riapertura di due impianti nucleari in Belgio presenta notevoli fattori di rischio di dispersione radiattiva nell'ambiente e potrebbe addirittura avere "conseguenze catastrofiche". I due impianti, il DOEL3 vicino alla città di Anversa e il Thiange vicino Liegi, erano stati chiusi dopo che era stata riscontrata la presenza di micro crepe nelle camicie di contenimento dei reattori. Ora che gli impianti dopo una serie di controlli, sono stati riaperti e stanno per essere riammessi alla produzione , il rapporto sottolinea come sussista un serio rischio di rottura del "vano di contenimento del reattore con dispersione di radioattività nell'ambiente". Gli impianti sono stati costruiti nel 1970 e sono di proprietà della belga Elecrabell. La chiusura risale all'agosto scorso quando vennero appunto scoperte le micro lesioni e la riapertura è stata disposta dopo una serie di test di sicurezza condotti dalla Autorità per le Sicurezza Nucleare del Belgio (FANC) che hanno appunto appurato la sicurezza dell'impianto. Per altro il FANC dovrebbe consegnare domani al governo belga il proprio nulla osta alla riapertura. II rapporto sottolinea tuttavia che tra i test effettuati mancano quelli imposti dal Commissario per l'energia della Ue, Gunther Oettinger, dopo il disastro di Fukushima. Secondo i Verdi dell'Unione, tutti i reattori presenti nei Paesi Ue dovrebbero essere sottoposti ai test disposti da Oettinger e che per la messa in sicurezza degli impianti l'Europa dovrebbe stanziare un budget di 25 miliardi di euro.