Lingua italiana: Accademia Crusca, meglio dire la ministra e l'assessora

domenica 8 dicembre 2013
Lingua italiana: Accademia Crusca, meglio dire la ministra e l'assessora
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Firenze, 5 dic. - (Adnkronos) - "E' opportuno usare il genere grammaticale femminile per indicare ruoli istituzionali", come la ministra, la presidente, l'assessora, la senatrice, la deputata, ecc., ed anche per indicare le professioni alle quali l'accesso e' normale per le donne "solo da qualche decennio" (chirurga, avvocata o avvocatessa, architetta, magistrata, ecc.), "cosi' come del resto e' avvenuto per mestieri e professioni tradizionali (infermiera, maestra, operaia, attrice, ecc.)". Lo sottolinea l'Accademia della Crusca, con un intervento della sua presidente, la professoressa Nicoletta Maraschio, presentando il volume fresco di stampa "La Crusca risponde" (a cura di M. Biffi e R. Setti), pubblicato dalla casa editrice Le Lettere. Sul genere femminile, la posizione dell'Accademia della Crusca, secolare istituzione incaricata di custodire la lingua italiana, e' documentata da iniziative diverse, come ha ricordato Maraschio: ad esempio il Progetto genere e linguaggio svolto in collaborazione con il Comune di Firenze e la "Guida agli atti amministrativi", pubblicata dalla Crusca e dall'Istituto di Teoria e Tecnica dell'Informazione Giuridica del Consiglio Nazionale delle Ricerche.