Roma, 28 gen. (Adnkronos) - L'Agenda Monti ha aperto un varco, è stata la prima a dedicare un capitolo all'agricoltura, grazie anche alla vicinanza del ministro delle Politiche agricole Mario Catania, candidato alla Camera nelle file dell'Udc. Ma anche il Pd e Sel dedicano al settore agricolo e agroalimentare uno spazio degno di nota nei programmi, con un unico obiettivo, dare nuova linfa e nuove prospettive al secondo comparto economico per entità di valore aggiunto. Il partito di Nichi Vendola annuncia un "progetto strategico rivolto all'agricoltura" che consiste, prima di tutto, in un piano nazionale per contrastare l'abbandono delle campagne. I punti principali del piano dovranno essere per Sel, "una franchigia fiscale totale per i giovani agricoltori che si insediano nelle aree demaniali in stato di abbandono; una moratoria del consumo di suolo agricolo, obiettivo che si persegue con una legge urbanistica nazionale che fissa un tetto inderogabile e decrescente al consumo del suolo; difendendo il reddito degli agricoltori, burocrazia e in primo luogo del credito, principale causa dell'indebitamento che sta strangolando la nostra agricoltura". Ma il vero "salto di qualità dell'agricoltura italiana" per Sel si chiama cooperazione, aggregazione e integrazione delle imprese agricole, tracciabilità delle produzioni agroalimentari ed eticità delle tecniche di produzione, trasparenza delle informazioni sulla formazione dei prezzi, promozione della filiera corta, tutela delle risorse idriche". Spostando l'orizzonte sul piano europeo Sel concentra la sua attenzione su due battaglie: etichette di origine e lotta agli ogm. "Occorre portare a compimento la battaglia per l'etichettatura di origine degli alimenti e portare l'Italia nel gruppo dei Paesi Ogm free, - si legge scorrendo il programma - valorizzando così l'enorme patrimonio enogastronomico di cui disponiamo attraverso la garanzia dell'assenza di organismi geneticamente modificati nell'intero settore agroalimentare". Il Premier Monti che si candida con la sua lista civica, fa esplicito riferimento nel testo programmatico, "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa", a importanti iniziative legislative e amministrative avviate nel corso della legislatura ma che "non è stato possibile portare a compimento", prima fra tutte il disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole e il contenimento del consumo del suolo. Inoltre, adottando "un grande piano di gestione integrata delle acque si può tutelare il territorio sia dal rischio di dissesto idrogeologico che di carenza idrica". Altri punti salienti del programma Monti sull'agricoltura consistono nel prendere misure volte ad "assicurare che agli agricoltori non rimanga una quota troppo bassa del valore aggiunto generato lungo le filiere agroalimentari" come? favorendo una maggiore aggregazione dell'offerta che dia agli agricoltori un'adeguata forza contrattuale sul mercato ed eliminando intermediazioni inutili e parassitarie che sottraggono reddito". E poi ancora per Monti "serve dare una maggiore protezione agli agricoltori dalle crisi climatiche o di mercato, cicliche incentivando le pratiche assicurative a livello nazionale e comunitario" e affrontare il problema di "come assicurare un migliore accesso al credito agrario specializzato. Serve infine tenere la guardia alta sulla tutela del 'made inItaly". Il Pd candida, per così dire, "l'agricoltura e l'agroalimentare fra i settori della innovazione e della specializzazione competitiva del sistema Paese". Un concetto che viene sintetizzato da Enzo Lavarra, presidente del Forum Politiche agricole del Pd, alla prima assemblea nazionale del partito sull'agricoltura che si è tenuta a giugno. "L'agricoltura italiana è al centro di un mutamento profondo di ruolo e di funzione. Non più settore funzionale ad un unico modello economico dominante (serbatoio di mano d'opera per lo sviluppo industriale e fornitore di materia prima per l'industria alimentare)ma settore che vive un mutamento interno che tende a caratterizzarlo come elemento dinamico di un nuovo paradigma produttivo. Un mutamento che mette al centro la figura dell'agricoltore moderno che "non è più solo produttore di beni alimentari; è anche soggetto essenziale nella valorizzazione del territorio e delle risorse naturali, promotore della coesione sociale dei territori rurali, garante della qualità, della sicurezza alimentare e del patrimonio di civiltà delle mille contrade del Bel Paese". Di qui l'attenzione alla multifunzionalità "parliamo di agricolture come diversificazione fra modelli, e come evoluzione verso modelli mutifunzionali". Ma il partito di Bersani farà il punto sulla legislatura che si è conclusa e sulle proposte per il futuro proprio oggi a una tavola rotonda organizzata dal Forum nazionale Agricoltura del Pd presieduta da Corrado Martinangelo, membro dell'Esecutivo nazionale del Forum Agricoltura del Pd, che si terrà presso la sala Conferenze del Pd di Sant'Andrea delle Fratte a Roma. All'incontro parteciperanno i candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica dell'area Agricoltura del Partito Democratico, Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura al Parlamento Europeo, il presidente del Forum Nazionale Agricoltura del Pd Enzo Lavarra e le associazioni di categoria del settore agricolo. L'incontro rappresenta la prima di molte iniziative che il Partito Democratico vuole proporre sul tema dell'agricoltura. Si terranno, tra gli altri, due nuovi appuntamenti 11 febbraio a Ferrara per il Nord e il 14 a Bari per il Sud Italia.