Citta' del Vaticano, 13 mar. (Adnkronos) - Scalzo, con un sacco di iuta per vestito, in ginocchio sorretto a un bastone, sotto la pioggia battente in piazza San Pietro: ma non e' un religioso, tanto meno un francescano. E' un laico, 64 anni, folta barba bianca, che viene da Perugia, si chiama Massimo Coppo, e' un perito agrario, sposato senza figli e con la moglie fa parte di una comunita' a 12 chilometri da Assisi. La sua presenza ininterrotta vicino l'obelisco posto al centro del colonnato del Bernini attira l'attenzione dei fedeli e in tanti gli si avvicinano per chiedergli lumi e qualcuno addirittura per implorare una sua benedizione. "La nostra comunita' conta una dozzina di appartenenti ed e' stata fondata nel 1980 da un laico come noi, direi un mistico veggente, ricco imprenditore nel campo della moda che poi ebbe una conversione e si e' dato alla penitenza -spiega Massimo- quanto a me, mi ero allontanato completamente dalla religione cattolica per colpa dei miei studi di filosofia. Poi, mi sono diplomato in agraria e nonostante la mia famiglia fosse cattolica mi sono avvicinato alla chiesa evangelica, fino alla mia riconversione al cattolicesimo". Ma il suo rapporto e quello della sua comunita' con la Chiesa di Roma si puo' definire contrastato: "noi le siamo fedeli -premette- anche se abbiamo avuto alcuni problemi, non tutti risolti". Ma cosa chiede al nuovo Papa che sara' eletto in Cappella Sistina? "Soprattutto che faccia pulizia all'interno della Chiesa -risponde- del resto fu lo stesso cardinale Ratzinger, prima che diventasse Papa Benedetto XVI, a parlare della sporcizia nella Chiesa".