Al via la strategia nazionale sull'adattamento ai cambiamenti climatici

Emergenza idrogeologica e fonti rinnovabili tra le priorità
giovedì 31 ottobre 2013
Al via la strategia nazionale sull'adattamento ai cambiamenti climatici
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Roma, 29 ott. - (Adnkronos) - Prevedere e prevenire gli effetti che possono avere i cambiamenti climatici sulla natura, sull'uomo e sulle sue attività. E' questo l'obiettivo della strategia nazionale sull'adattamento ai cambiamenti climatici elaborata da un tavolo tecnico composto da circa 100 scienziati ed esperti nazionali e presentata questa mattina dal ministro all'Ambiente, Andrea Orlando, nel corso di una conferenza stampa presso la sede del suo dicastero. "Non si parla solo di nuovi investimenti - ha sottolineato il ministro -, ma di cambiare le politiche già in atto. E' importante ripensare il Paese come se fosse collocato a un'altra latitudine e prepararlo al clima che sta cambiando. I primi segnali sono sotto agli occhi di tutti: lunghi periodi di siccità si alternano a temporali brevi e intensissimi che producono allagamenti, distruzioni, vittime". Il documento, di oltre 80 pagine, vuole porsi come un'opera di "programmazione" che coinvolga i sistemi naturali e i sistemi umani: tra gli strumenti presi in considerazione, ci sono, ad esempio, il riciclo e il riuso dell'acqua, la riduzione del dissesto idrogeologico, la lotta alle malattie infettive, la promozione dell'innovazione nel settore dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. In termini di impatto strettamente economico, si stima che il cambiamento del clima, con un riscaldamento medio di 0,9°, possa generare costi economici pari a una perdita aggregata tra lo 0,12% e lo 0,16% del Pil al 2050, corrispondente a circa 20-30 miliardi di euro. In particolare, alcuni settori come il turismo e l'economia delle regioni alpine potrebbero subire danni più significativi. "Riteniamo che questo sia il momento di intensificare gli sforzi - ha ribadito Orlando - perché qualcosa si deve fare e lo dicono anche i Paesi emissori. L'Italia deve continuare a svolgere il suo ruolo non solo per gli sforzi già fatti, ma anche in termini di convenienza, con una strategia che pone la ricerca e l'innovazione in primo piano". Si parla ancora di "bozza di strategia" perché da oggi il documento sarà sottoposto a consultazione pubblica direttamente sul sito web del ministero dell'Ambiente fino a fine anno, nell'ottica della trasparenza voluta dal ministro sia per la stesura del documento da parte degli scienziati in collaborazione con ministeri, regioni, province e comuni, sia per la sua condivisione con gli stakeholder nazionali. Proposte e suggerimenti potranno essere inviati a un indirizzo mail che il ministero fornirà appositamente nei prossimi giorni. Una volta adottata ufficialmente, la strategia si trasformerà in piano nazionale di adattamento e potrà, dunque, diventare operativa tramite l'individuazione di alcune priorità, lo stanziamento delle risorse economiche per affrontarle, e il monitoraggio e la valutazione dell'attuazione mediante indicatori di performance.