Perugia, 29 mar. - (Adnkronos) - "Io purtroppo mi trovo catapultato in una situazione pazzesca. Sono tranquillo perche' innocente. Certo, tranquillo come si puo' essere con un'accusa cosi' pesante". A dirlo e' Riccardo Menenti, l'artigiano 53enne originario di Roma, indagato insieme al figlio Valerio per l'omicidio di Alessandro Polizzi, il 24enne perugino ucciso a Perugia lunedi' notte. Menenti sostiene di essere rimasto nella sua casa di Todi la notte del delitto. "Ci siamo rimasti fino alle 7 di mattina - puntualizza -, quando siamo andati da Valerio in ospedale, perche' doveva essere operato". Riccardo Menenti nega anche di aver mai posseduto un'arma. E precisa come "prima eravamo in una condizione di vittime dato che mio figlio nel giro di due mesi ha subito tre aggressioni. Poi succede una cosa pazzesca, folle, e improvvisamente ci ritroviamo dalla parte del carnefice". "La polizia - dice - ha gia' fatto due perquisizioni totali delle nostre case, a Ponte San Giovanni e Todi, hanno portato via le nostre macchine. Poi ci hanno fatto il tampone".