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Vita da cartoni (almeno per l'estate)

Libro e trasmissioni per i ragazzi
di Francesco Specchiadomenica 12 agosto 2012
Vita da cartoni (almeno per l'estate)

2' di lettura

Avremmo qui voluto scrivere di qualcosa di bizzarro, di incredibilmente surreale, della mediocrità assoluta elevata a rango di fenomeno tv:ma del capitano Schettino intervistato a Quinta Colonna  avevano già parlato tutti. Così preferiamo ripiegare su Homer Simpson. Per inciso, Homer, ilare e grottesco custode della centrale nucleare di Sprinfield, è molto più affidabile di Schettino. Specie a livello d’ascolti. Ed è per questo che Luca Tiraboschi, direttore di Italiauno, continua a riprogrammare -una ventata di fresca ironia nella torrida estate - i cartoni dei Simpson (da lunedì a venerdì, ora 14.10) preceduti un’ora prima dalla loro versione fantascientifica, Futurama  sempre di Matt Groening. Da South Park ai Griffin: Italiauno sulla valorizzazione dei cartoons rivela quel talento che spesso spreca nella confezione dell’intrattenimento e dei reality. Mai come di questi tempi la “fascia ragazzi”, quella degli spenders del futuro risulta così ambita dal piccolo schermo. La Rai punta soprattutto sui giovanissimi; Mediaset che ha sempre prediletto gli adolescenti ha da poco scoperto i canali tematici sul digitale Boeing e Cartoonito - per l’età prescolare-, che intasa benignamente di cartoni. Il cosiddetto “cinema d’animazione” è sempre stato, dagli esordi, il cuore della buona tv. In un bel saggio della regista Rai Elettra Dafne Infante e di Fabio Bartolini, Vita da cartoni-una microguida del cinema d’animazione (Tunuè) si narra dell’influenza dei cartoons sui consumi e sull’immaginario degli italiani. Sono molti i protagonisti: il Calimero dei fratello Pagot che assieme all’omino coi baffi illuminava i Caroselli e Supergulp fiera dei fumetti in tv di Governi e De Maria al signor Rossi di Bozzetto fratello di sangue di Piero Angela; i primi manga e i puffi. Gli eroi di Vita da cartoni - con documentario annesso già candidato al David di Donatello- rappresentano l’ansiolitico sociale delle grandi crisi. Un capitolo a parte meriterebbero -sempre elencati nel libro- i doppiatori italiani dei cartoni. Uno su tutti Massimo Corizza, voce di Barney dei Flintstone ma pure di Robin Williams nell’Attimo Fuggente. I cartoni sono l’immenso tesoro del piccolo schermo, divertono e suggestionano i dirigenti del futuro. Se la tv si è evoluta in fondo è anche merito loro...