CATEGORIE

Semenya e Attar, le donne simbolo di quest'Olimpiade

Entrambe in gara negli 800 per scordare il passato. La sudafricana Caster si qualifica e dimentica le polemiche sul suo sesso. La saudita Sarah corre col velo e resta fuori, ma scrive la storia
di Giulio Bucchi domenica 12 agosto 2012

Caster Semenya e Sarah Attar

2' di lettura

  Diventeranno i due volti femminili più rappresentativi di Londra 2012, a modo loro. Caster Semenya e Sarah Attar, entrambe al debutto olimpico, sono state le protagoniste delle batterie degli 800 metri donne. La prima, sudafricana, si è qualificata in semifinale con il tempo di 2'00"71. Una formalità, per lei che nel 2009 è stata campionessa del mondo a sorpresa. Ma una vittoria, visto che da allora e per molti mesi si è portata sulle spalle il peso di dubbi sulla sua identità sessuale. Maschio, femmina, ermafrodita? La Attar, invece, ha chiuso in 2'44"95: è saudita, e per rispetto della propria religione islamica ha gareggiato indossando pantaloni lunghi, maglietta verde a maniche lunghe, velo speciale in testa: abbigliamento non proprio aerodinamico. Anche in questo caso, il cronometro è un dettaglio: lei e la judoka Wodjan Ali Seraj Abdulrahim Shahrkhani sono state le prime rappresentanti donne dell'Arabia Saudita alel Olimpiadi. Due rivincite - A Berlino 2009, dove vince con il tempo di 1'55"45 (record personale), la Semenya si fa conoscere al mondo. E lì iniziano le sue tribolazioni. La Federazione internazionale dell'atletica chiede al Sudafrica di dare prova della 'femminilità' dell'atleta, all'epoca appena 18enne. I primi test danno un responso choccante: la Semenya sarebbe uno pseudoermafrodita, con testicoli al posto di utero e ovaie. Un risultato mai confermato ufficialmente dalla Iaaf, per preservare la privacy dell'atleta, ma che non ha precluso a Caster la partecipazioni alle gare femminili. E il 27 luglio scorso è stata la portabandiera per il Sudafrica alla cerimonia di apertura dei Giochi. Meno celebre, invece, la Attar. Per lei non parlano i risultati in campo, ma la sua semplice presenza a Londra: "Essere qui a rappresentare le donne dell’Arabia Saudita è l’onore più grande che ci sia", ha detto oggi Sarah all'arrivo dei suoi 800, 40 secondi dopo i migliori. "Questo è un momento storico - ha aggiunto -. Spero che possa cambiare le cose, si tratta di un enorme passo avanti. E' un’esperienza veramente incredibile".    

Partire male Simone Inzaghi in Arabia, in sottofondo... Una gaffe incredibile

Ahi ahi Theo Hernandez, "no all'Arabia". Milan beffato: chi lo vuole

Dopo le accuse di Trump Sudafrica, quanto vale la vita di un bianco

tag
caster semenya
semenya
sarah attar
attar
atletica
800 metri
londra 2012
london 2012
olimpiadi
sudafrica
arabia saudita

Ti potrebbero interessare

Simone Inzaghi in Arabia, in sottofondo... Una gaffe incredibile

Theo Hernandez, "no all'Arabia". Milan beffato: chi lo vuole

Sudafrica, quanto vale la vita di un bianco

Dario Mazzocchi

Se il profugo è bianco ed è aiutato da Trump non dev'essere accolto

Costanza Cavalli

Premio Moige alla serie "I 10+2 Comandamenti". Gasparri: "Segnale forte a favore dei valori"

La Rai fa quattordici. Tanti sono i riconoscimenti con i quali il Moige ha voluto premiare i valori 'family friendly...

Inflazione e burocrazia tra le principali sfide per gli host italiani. Attese più prenotazioni last minute nella stagione estiva 2025

Milano/Monaco di Baviera, giugno 2025 – La domanda di case vacanza in Italia rimane elevata, nonostante le pressio...

L’ATTORE JAMES FRANCO RITIRA IL PREMIO “TAORMINA EXCELLENCE AWARD”

È stato tra i personaggi più applauditi al festival di Taormina i giovani sono impazziti per lui, chiamand...
Annamaria Piacentini

Banca Ifis al fianco del VIMM per la ricerca scientifica: finanziato l’acquisto di un macchinario per lo Studio delle Patologie Neuromuscolari e Metaboliche

Banca Ifis ha sostenuto l’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) nell’acquisto di un Microscopio Ligh...