Pesaro, 9 nov. - (Adnkronos) - I militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Pesaro, al termine di indagini durate oltre due anni, hanno apposto i sigilli a sei immobili e quattro veicoli, a Milano e Novara, di proprieta' degli amministratori del Cantiere Navale di Pesaro, residenti nel Principato di Monaco. I provvedimenti di sequestro preventivo e probatorio, finalizzati alla confisca, come disposto dall'Autorita' Giudiziaria, hanno colpito i beni immobili e mobili registrati, per un valore commerciale di 10.000.000 di euro, in quanto gli amministratori del Cantiere Navale sono accusati del reato di bancarotta fraudolenta e omesso versamento dell'Iva e dell'Irpef. Le indagini sono partite a seguito della relazione, redatta nell'ambito della procedura di fallimento a carico della societa' pesarese, e hanno consentito di mettere in luce un disegno che mirava allo 'svuotamento' di quest'ultima da parte dei suoi amministratori. Secondo gli investigatori, il Cantiere Navale di Pesaro, per la costruzione di sei gasiere a favore della societa' controllante Fvh di Novara, amministrata dalle stesse persone della controllata, non avrebbe ricevuto la somma di oltre 19.000.000 di euro, confluita, ritengono i finanzieri, nella disponibilita' degli amministratori bancarottieri. Dalle indagini delle Fiamme Gialle sono emerse ulteriori distrazioni che sarebbero state perpetrate da questi ultimi in danno del Cantiere Navale, per prestiti finanziari, a beneficio della Fvh, quantificati in oltre 10.000.000 di euro, avvenuti senza alcuna giustificazione, ne' contabile ne' contrattuale. L'ammontare dello stato passivo della societa' pesarese fallita si attesta attualmente a oltre 120.000.000 di euro; la stessa, inoltre, per gli anni 2009 e 2010, non ha effettuato i versamenti in materia di Iva. e imposte dirette. Gli indagati, in caso di condanna, rischiano una pena fino a dieci anni di reclusione.