I partiti si tengono i finanziamenti:slitta l'intesa sui tagli

Il varo del testo che prevede la riduzione delle risorse si complica: vogliono tenersi tutta l'ultima tranche di rimborsi
di Andrea Tempestinidomenica 6 maggio 2012
Alfano, Bersani e Casini

Alfano, Bersani e Casini

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"Per uscire dalla crisi, bisogna recuperare la fiducia in noi stessi e recuperare la fiducia degli altri. Compito del governo e delle varie formazioni politiche, in questa fase politica così complicata e fuori dagli schemi, è provare le vie di rigenerazione della politica di cui abbiamo assolutamente bisogno". Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla cerimonia di consegna delle candidature dei David di Donatello. E un buon segno da parte delle forze politiche potrebbe - dovrebbe - passare per una legge sul finanziamento delle forze politiche e che preveda anche un controllo rigoroso dei bilanci. Eppure non c'è ancora nessun accordo sul testo che dovrà essere alla base della riforma: il suo depisito in commissione affari costituzionali della Camera è slittato alla prossima settimana, dopo le consultazioni amministrative. Le tempistiche - Il pomo della discordia è l'ultima tranche dei rimborsi elettorali e la questione dei tagli del cosiddetto corrente. Secondo quanto si è appreso, i relatori Bressa e Calderisi dovrebbero depositare il testo lunedì. E così il nuovo calendario - che è stato fissato dopo la richiesta avanzata proprio da Bressa e Calderisi di avere più tempo per "una messa a punto tecnica" - prevede che il termine per gli emendamenti scada alle 18 di martedì della prossima settimana. La commissione farà il punto dei lavori mercoledì 9 maggio, e in previsione c'è un nuovo ufficio di presidenza che potrebbe dettare un nuovo calendario. Il provvedimento è così atteso in aula per il 14 maggio.  Il nodo della tranche - I relatori, dopo un consulto nell'ufficio del presidente della Camera, hanno spiegato in una breve nota il perché del loro ritardo. Siccome avrebbero deciso di ispirarsi al modello tedesco, spiegano, prevedendo "accanto al contributo per le spese elettorali un nuovo sistema di cofinanziamento", e siccome si è prevista "una drastica riduzione dell'ammontare complessivo delle risorse destinate ai partiti e ai movimenti politici", questa operazione "richiede una messa a punto tecnica" nonché "l'armonizzazione con la normativa vigente". Ne segue dunque la necessità, a parere dei relatori, di altri giorni di tempo per presentare il testo base. L'azzurro Stracquadano, invece, ha fatto intendere la sua verità, ossia che c'è ancora "un nodo da sciogliere", e cioè "se si dovrà ridurre e di quanto l'ultima tranche dei rimborsi" che i partiti devono ancora riscuotere.