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IDEE per un mondo che cambia, grazie a donne Ingegneri e Architetti di AIDIA

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È curioso come l’acronimo AIDIA – Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti suoni molto simile ad Aida, nome di una celebre figura femminile, forte ed emancipata. Emblema di una risorsa quanto mai necessaria per il futuro che verrà, anzi per il futuro che già c’è: quello della Professionista.

Proprio per sostenere e supportare le donne Architetti e Ingegneri, AIDIA ha indetto la prima edizione del concorso “IDEE per un mondo che cambia”, finalizzato all’assegnazione di 3 premi (di 2.000 euro ciascuno) per laureate di ogni età in Ingegneria e Architettura. L’iniziativa ha già ricevuto il patrocinio del Consiglio Nazionale Ingegneri, del Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, di Inarcassa, del network nazionale #InclusioneDonne, nonché di FIDAPA (Federazione Italiana delle Donne nelle Arti, Professioni e Affari), e ha altresì richiesto il patrocinio del Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia.

L’obiettivo è quello di perseguire nella tradizione di AIDIA, dimostrando alle giovani donne come e quanto sia importante che il loro lavoro venga portato ai massimi livelli, lì dove è maggiormente in grado di incidere sulla società, competendo pariteticamente con i colleghi maschi.

Una tradizione che verrà omaggiata durante la conferenza stampa di presentazione del premio, Venerdì 8 Aprile alle 18:30 presso il MAXXI – Museo nazionale delle Arti del XXI secolo – sala Lonardi Buontempo, in Via Guido Reni 4A a Roma, ma che ha radici profonde.

Lo sprone a intraprendere relazioni fra donne Ingegneri e Architetti fu infatti avviata nel 1948 da Maria Artini, Ingegnere Dirigente della Edison a Milano. Formalmente, l’AIDIA venne costituita il 26 Gennaio 1957 a Torino (città industriale per antonomasia) e già l’anno successivo, a Venezia, organizzò la prima riunione (alla presenza di Beatrice Hicks, primo Presidente della Society of Women Engineers degli U.S.A.).

Certo negli anni i numeri che fotografano il panorama occupazionale femminile – in Italia e nel mondo – sono molto cambiati: tuttavia quel subdolo “soffitto di cristallo”, che impedisce pregiudizialmente e per assenza di welfare la parità di genere fra uomo e donna, fatica ancora a essere sfondato. Tant’è che l’incremento progressivo del numero di laureate, in Ingegneria e Architettura ma non solo, non corrisponde a una speculare crescita del numero di donne che esercitano cariche di potere e responsabilità.

Secondo l’Architetto Maria Acrivoulis, Presidente Nazionale di AIDIA, “il Premio è fortemente coerente con le policy governative mirate a ridurre il divario di genere e a promuovere l’empowerment femminile”. “Iniziative come queste”, prosegue Acrivoulis, “vanno nella direzione di creare un terreno più fertile sul tema delle pari opportunità, al fine di valorizzare il lavoro delle donne”.

Anche perché gli esempi di donne Ingegneri e Architetti straordinarie e di successo sono molteplici, come dimostra l’Ingegnere aerospaziale Amalia Ercoli Finzi, artefice di allunaggi e di altre missioni spaziali di successo, nonché Ambasciatrice AIDIA nel mondo.

Per maggiori informazioni sul concorso, a partire dall’8 Aprile è possibile consultare il sito www.aidia-italia.it, oppure indirizzare a [email protected] una mail.

La fucina di AIDIA non si ferma. Già calendarizzato per il 29 Aprile a Bari il convegno “Ingegno, creatività e professione: il linguaggio delle donne”, mentre per le più piccole è disponibile il libro “Il mio lavoro è una favola” (Edizioni Dedalo), che racconta le storie redatte da alcune socie dell’AIDIA Milano.

Un impegno, quello di AIDIA, che vuole segnare – proprio come per Aida – una marcia trionfale.

Claudio Verzola

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