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Crypto, Young Platform guarda oltre il bear market: "Avanti con le assunzioni"

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La crisi del mercato crypto (e non solo) ha portato diverse aziende del settore a dimezzare il personale e ad altre misure drastiche. Per alcune realtà di portata globale la risposta è stata il taglio dei costi in human resources con i licenziamenti e qualcuno sembra pentirsi di aver assunto troppo, mentre il mercato era in crescita. Altri operatori DeFi (ossia di Finanza Decentralizzata) hanno bloccato in via straordinaria il ritiro di contante e le transazioni a causa del cosiddetto “crypto winter”. Ma in questo “inverno” che appare calato sul settore, come reagisce la piattaforma crypto italiana leader a livello di community e di servizi offerti?

Young Platform guarda oltre i prezzi delle cripto e prosegue il suo serrato piano di assunzioni di talenti. Nonostante la giovane età, per la startup fondata nel 2018 da sei studenti della facoltà di Informatica del Politecnico di Torino, non si tratta nemmeno del primo “bear market”. Dopo l'hype del 2017 e la successiva flessione durata due anni e mezzo, Young Platform è infatti arrivata a oggi con oltre un milione di iscritti alla piattaforma.

La nostra mission è sempre la stessa e attraversa le diverse stagioni dei mercati: facilitare l’uso e la comprensione delle crypto e della tecnologia blockchain – dichiara Andrea Ferrero, Ceo di Young Platform -. Sappiamo cosa questi strumenti possono fare per il mondo così come lo conosciamo e in quale modo possono migliorare la vita delle persone. Per questo motivo dobbiamo continuare a costruire e il team deve espandersi”. Young Platform punta ad assumere altre 46 persone nei prossimi mesi, per soddisfare la previsione di un team di 110 lavoratori crypto entro fine 2022. Notevole, per una startup fintech partita con appena otto risorse, quattro anni fa e oggi con già 64 dipendenti.

Il progetto di Young Platform non ha convinto solo i suoi fondatori, infatti. Nel giugno 2021 la compagnia ha ottenuto un round di finanziamento da 3,5 milioni di euro guidato da United Ventures (Serie A), seguito un anno dopo (lo scorso 13 giugno) da un aumento di capitale da 16 milioni di euro, guidato da Azimut, uno dei principali operatori indipendenti nel risparmio gestito in Europa. Al round hanno partecipato anche Banca Sella e la stessa United Ventures. Tale supporto alla crescita di Young Platform sarà visibile proprio nel piano assunzioni e nello spirito che accompagna le altre iniziative. 

Un esempio è il listing del token Young (YNG) lanciato sul mercato a maggio, quando il mercato non era già dei più accoglienti. Mossa azzardata? Anche qui il ragionamento vale: bear e bull market si succedono ma i valori dietro Young Platform e la sua community restano. Lo dicono i numeri, perché la fiducia raccolta dagli utenti è andata oltre le aspettative: 6,9 milioni di token (pari a un volume di 1,6 milioni di euro) venduti nella fase di pre-sale.

Il team è inoltre affiancato da figure senior dai più alti ranghi del mondo finanziario e tecnologico, che compongono un Advisory Board presentato in primavera, a supporto dei singoli progetti. Professionisti come Nicolas Bertrand, dirigente senior con esperienza ventennale in Borsa Italiana e London Stock Exchange, Matteo Melani, engineering manager di Meta a Menlo Park (California) e Alberto Ornaghi, imprenditore seriale e tra i maggiori esperti di cybersecurity in Italia.

"È vero, lavorare in questo settore non è uguale ad altri: il mondo crypto è in rapida evoluzione ma stiamo al passo – conclude Ferrero -. In Young Platform non si può restare fermi, la formazione peer-to-peer è il nostro pane quotidiano e continueremo ad accogliere solo le menti più curiose e attive, tra i talenti in circolazione. La tecnologia blockchain è un'infrastruttura che resterà anche dopo questo 'inverno crypto', allo stesso modo desideriamo che le persone restino il bene più importante per Young Platform: solo grazie al contributo di ciascuno e al confronto sarà possibile conseguire una reale crescita, che inevitabilmente passa anche dai momenti difficili del settore. Il nostro plus? Siamo un gruppo unito e motivato, che lavora in direzione dello stesso fine e della medesima idea condivisa di progresso”.

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