"Siamo felici che il presidente onorario dell'Accademia della Crusca lodi il nostro linguaggio definendolo 'molto elevato', è frutto di una scelta precisa perché siamo convinti che restituire alle parole la loro 'gravitas' sia un modo per farsi scegliere". Lo dice all'Adnkronos il direttore di Rai Radio3, Andrea Montanari, dopo l'affermazione del presidente onorario dell'Accademia della Crusca, Nicoletta Maraschio, che nella Giornata internazionale della lingua madre, parlando dell'uso del nostro idioma da parte delle radio, ha detto: "Radio3 Rai mantiene un livello linguistico molto elevato mentre altre emittenti usano la lingua in modo frammentario e autoreferenziale".
"Non commento gli altri e rispetto il lavoro di tutti - dice Montanari - ma tengo a precisare che Radio3 non vuole essere un canale elitario, pensiamo invece che la divulgazione culturale debba essere rivolta a tutta l'audience". L'emittente Rai, che conta una media di 1.200.000 radioascoltatori secondo le ultime rilevazioni, attinge anche a un bacino giovane: "Non è vero che la divulgazione culturale sia accolta solo da un'audience colta e anziana, noi siamo scelti da molti giovani perché i nostri programmi si rivolgono a tutti gli ambiti culturali, dalla musica nuova alla classica, ai libri, al cinema". E conclude: "I mezzi di comunicazione sbagliano, secondo me, a uniformarsi verso il basso: è una condotta miope perché in mezzo alla valanga di immagini e parole inflazionate che ogni giorno ci sommerge, vincono i linguaggi distintivi e caratterizzati".