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Torna al cinema il quarto film della saga "Il regno del pianeta delle scimmie"

Annamaria Piacentini
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Nei cinema il nuovo capitolo dell'epico franchise, diretto da Wes Ball e distribuito da Walt Disney Company. È un film straordinario per tutti quelli che amano il genere, con scene spettacolari e storie umane divise in 145 minuti di grande cinema. Ci eravamo chiesti più volte il motivo per cui dopo i successi ottenuti, nessun regista riportava sullo schermo un mistero che ripercorreva luoghi e momenti di una storia unica. così diversa, anche sul piano umano. Era il pubblico che la voleva. Invece, eccoci qui a parlarne. Dopo la visione per la stampa, non abbiamo avuto dubbi: l'esperimento funziona sempre, ed è perfetto nella dissoluzione dei generi e nella componente favolistica.

Nel cast: Owen Teague, Freya Alan, Kevin Durand, Peter Macon e William H. Macy. Ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie detenevano il potere, mentre gli umani erano costretti a nascondersi, qui non si vive meglio. Anzi, squadroni di scimmie molto potenti sono alla ricerca degli ultimi umani rimasti per assoggettarli al loro volere. Il film parte da una giovane scimmia, Noa (Owen Teague) che dopo l'incontro con un anziano saggio e di una ragazza, Nova (Freya Allan), che teme per la sua vita, intraprende con loro un lungo viaggio che lo porterà a mettere in discussione il suo passato.

Cerca il padre e la madre, non ha nessun punto di riferimento e sembra anche poco coraggioso. Ma a volte l'apparenza inganna e Noa lo dimostrerà. Intanto, in una vallata fatta di roccia, sterpaglia e dolore, vicina ad un mare eternamente in tempesta, c'è un nuovo leader cattivo e perverso, Proximus Cesare, che si fa chiamare re (Kevin Durant). Sta costruendo il suo impero tra violenze e sudditanza, ed il suo obiettivo è di recuperare la tecnologia che secoli prima usavano gli umani: Noa, riuscirà a battere Proximus- Cesare? Set en plein air, effetti speciali e visioni fantastiche messe in scena da Wes Ball, sono capaci di modificare in ogni passaggio, anche la fantasia più tradizionale. Pare che il regista abbia già firmato altri due film successivi che diventeranno la nuova trilogia. E lui di trilogie se ne intende: ricordate quella di “The Maze Runner? Beh, che dire: è un regista di grande ispirazione! In fondo, avevamo bisogno di storie così, vissute tra duelli e vittorie. È una bella svolta. La flessibilità del paradigma stilistico hollywoodiano è capace di resistere nel tempo, grazie anche alla voglia di far sognare il pubblico. Ci è riuscito anche questa volta: Hollywood, è Hollywood....

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