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Gioco pubblico, Cardia (Acadi): "Necessario un riordino equilibrato per evitare il crollo del gettito"

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Presidente Cardia, lei rappresenta i concessionari del gioco pubblico, in poche parole, ad oggi che futuro vede per il settore del gioco pubblico in Italia?
“La Questione Territoriale di cui parlo nel libro edito da poco con Giappichelli è nelle agende dei governi nazionali e locali dal 2011.  Dopo tanti riordini annunciati e mai realizzati negli anni, questo Governo con la Delega Fiscale con la Delega Fiscale ha posto le basi per il riordino dell’intero settore e l’armonizzazione fiscale trai diversi giochi pubblici. L’obiettivo dichiarato di questa riforma è principalmente evitare di imporre agli operatori altre proroghe per le concessioni in scadenza. All’inizio di quest’anno è stato approvata ed avviata la stabilizzazione del comparto on line. Mentre il comparto del territorio, con il problema della questione territoriale che blocca ancora le relative gare, e l’armonizzazione fiscale sono ancora alla finestra. Il Governo e l’Agenzia delle Dogane dei Monopoli sono infatti da mesi seduti al tavolo tecnico con i rappresentanti della Conferenza delle Regioni con all’ordine del giorno il riordino del gioco fisico.  Quando peraltro sarebbe utile impostare in parallelo anche la riforma fiscale. Non è un segreto che in Conferenza Unificata i rappresentanti degli enti del territorio hanno manifestato e formalizzato una rigidità nel voler mantenere (o cambiare pochissimo) dell’attuale sistema espulsivo di distanze e limitazioni orarie focalizzate principalmente sul gioco degli apparecchi (slot e vlt).    E’ anche vero che allo stesso tempo altri rappresentanti locali hanno invece palesato grande consapevolezza dell’ampiezza del fenomeno nel suo complesso e inclinazione a condividere l’importanza della rimozione delle misura attuali e di prevedere misure omogene, equilibrate e sostenibili, con supporto finanziario senza aumenti di gettito agli enti stessi per sostenere un sistema di politiche attive di contrasto al disturbo da gioco d’azzardo che sia finalmente concreto, sostenibile e non inutile, né dannoso perché miope e non equilibrato come quello attuale. Il punto è che però non è ancora prevalsa, almeno formalmente, nessuna delle due posizioni in seno alla Conferenza e lo Stato è costretto nel frattempo a pensare ad altre proroghe, perché ancora bloccato dagli effetti espulsivi della regolamentazione attuale”. 
Lei ha parlato spesso di necessità di equilibrio per il settore, cosa intende e quali sono le principali emergenze che il regolatore dovrebbe fronteggiare? 
“Equilibrio significa regole certe, stabili e soprattutto concepite nella consapevolezza della complessità delle diverse tipologie di gioco, dei diversi canali distributivi, nonché dei rispettivi parametri tecnici strutturali imposti dalle norme nazionali e locali di regioni e comuni”.
La riforma organica del settore che vorrebbero Acadi e i suoi associati si coniuga con le esigenze sociali e con la necessità dello Stato di tutelare il gettito, quali possono essere gli ostacoli? 
“L’equilibrio va utilizzato per l’individuazione di soluzioni che consentano di contemperare le esigenze pubbliche della tutela dell’utente, del gettito erariale e dei presidi di legalità. E ciò ancor prima di valutare la tutela delle imprese dei lavoratori del comparto, pure da considerare”. 
Per questo, al decisore consapevole non può mancare per le sue valutazioni equilibrate un cruscotto generale di tutte le forme di gioco di Stato con i dati tecnici (spesa dell’utente ma anche raccolta, pay out, fiscalità e gettito erariale ma anche diffusione, imprese, occupazione). 
“Gli ostacoli sono dati dalla mancanza di volontà politica di assumersi la responsabilità di fare questa valutazione complessiva che porti ad una consapevolezza dell’andamento effettivo e complessivo dei dati del settore che ormai comincia ad avere una serie storica così ampia da consentire valutazioni consapevoli e nell’interesse generale, senza farsi fuorviare dai dati registrati in pandemia, durante la quale tra l’altro, come forse alcuni ricordano, ancora una volta solo alcuni prodotti di gioco sono stati destinatari di blocchi espulsivi”. 
In due frasi, cosa chiedete al Governo e agli Enti locali? 
“Sono i principi di buona amministrazione, sono le risultanze degli Stati Generali del Gioco organizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che, ancor prima del sottoscritto o degli operatori, chiedono alla politica centrale, alla maggioranza del Paese, di confrontarsi efficacemente con i propri rappresentati del territorio affinché trovino anche loro le giuste parole in Conferenza ed la tavolo tecnico per giungere alla posizione equilibrata descritta, avendo bene sott’occhio la complessità e l’articolazione delle diverse tipologie di gioco e forme distributive, nell’interesse degli utenti e degli altri principi costituzionali impattati. Per avere contezza di questi temi e dei dati più attuali, il prossimo 18 settembre al Forum Acadi 2024, nella sede nazionale di Confcommercio, presenteremo il nuovo Bilancio di Sostenibilità del Comparto”.

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