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Bari, la Procura si dimentica di firmare e il detenuto di 58 anni esce dal carcere: crimine lampo

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La Procura si dimentica di firmare l'ordine di carcerazione e un 58enne barese non perde tempo per riprendere a rubare. L'uomo è stato condannato per violenza sessuale e rapina ma è tornato in libertà dopo che la Procura generale non ha emesso l'ordine di carcerazione in seguito alla definitiva sentenza di condanna. Il detenuto, che probabilmente non ha imparato la lezione, è stato sorpreso a commettere rapine in studi medici e uffici gestiti da donne, che lo hanno denunciato facendolo finire di nuovo in carcere. 

 

 

 

Questa è la storia di Cosimo Damiano Panza, 58enne barese che pochi giorni fa è stato arrestato dalla Squadra mobile per rapina aggravata e furto. Tutto inizia nell'ottobre 2017, quando l'uomo viene arrestato per sequestro di persona, rapina aggravata, violenza sessuale, porto abusivo di arma bianca e furto. Panza, comunque, nel carcere leccese di Borgo San Nicola diventa in poco tempo un detenuto modello e per questo riceve anche dei permessi premio. Proprio durante un permesso, però, torna a Bari e - come riporta TgCom24 - rapina e violenta una 27enne nel bagno di un'associazione, utilizzando un coltellino a serramanico. Inchiodato dalla testimonianza della vittima e dalle videocamere di sorveglianza, viene arrestato e poi condannato.

 

 

 

La condanna è quella di sedici anni in primo grado, ridotti a nove anni e quattro mesi in appello, cui si è aggiunto un ulteriore sconto nel processo bis. La difesa, poi, non ha impugnato la sentenza, che nel luglio del 2020 è diventata definitiva. La Procura generale di Bari, però, non ha emesso l'ordine di carcerazione e quindi decorsi i termini di custodia, il 23 maggio Panza è tornato in libertà. E in tre mesi avrebbe messo a segno numerose rapine e furti.

 

 

 

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