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Piercamillo Davigo "querela Francesco Greco". Battaglia campale su Amara e loggia Ungheria: tam tam impazzito dalla Procura

Piercamillo Davigo

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L'ex magistrato Piercamillo Davigo ha intenzione di querelare il procuratore capo di Milano Francesco Greco, l'ex collega con il quale quasi trent' anni fa ha condiviso le indagini di Tangentopoli. Davigo non ha gradito le parole di Greco nell'intervista di al Corriere della Sera. Il procuratore ha parlato per la prima volta dei verbali di Piero Amara, ex legale esterno dell'Eni, consegnati dal suo sostituto Paolo Storari a Davigo, allora consigliere del Csm. Greco e Davigo, su questa questione, danno una propria versione di ciò che è accaduto intorno a quei verbali.

 

 

Greco. Al Corrieredice chiaramente: "Aver fatto uscire dal perimetro del segreto investigativo dei verbali secretati è un atto irresponsabile. L'uscita era nell'interesse di Davigo che non si è preoccupato assolutamente della sorte del procedimento e quando ha lasciato il Csm quei verbali li ha abbandonati. Fatto imbarazzante". Al Corriere il 24 luglio Davigo aveva spiegato: "Nell'aprile 2020 Storari mi descrisse una situazione grave, e cioè che a quasi 4 mesi dalle dichiarazioni di Amara su un'associazione segreta i suoi capi non avevano ancora proceduto a iscrizioni, che il codice invece richiede 'immediatamente'. Per evitare possibili conseguenze disciplinari, gli consigliai di mettere per iscritto" la sua richiesta di procedere subito all'iscrizione.

 

 

 

 Per Greco però "nessun sollecito, nessun contrasto, nessuna inerzia è emersa perché non c'è mai stata. Anzi è stato il sottoscritto a sbrogliare la questione delle iscrizioni imponendo quella di Amara e dei suoi sodali per Ungheria". Una volta ricevuti i file word dei verbali Davigo preoccupato, informa - vincolandoli al segreto - alcuni membri del Csm. Ma in modo informale. "Se la procedura da seguire non consente di mantenere il segreto, allora non si può seguire", ha infatti spiegato l'ex consigliere. Che, come ha ricostruito, ne parlò con alcuni membri del Csm, con il vicepresidente David Ermini e con il pg di Cassazione Giovanni Salvi: "Nessuno si è sognato di dirmi di formalizzare". E alla fine ecco che spunta la querela di Davigo a Greco può rappresentare la rottura definitiva di ciò che fu Mani Pulite.

 

 

 

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