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Csm, Felice Giuffrè eletto membro laico

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Fumata bianca a Montecitorio. Felice Giuffrè è stato eletto membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico nell'Università degli Studi di Catania, Giuffrè ha superato il quorum dei tre quinti dei componenti dell'Assemblea (pari a 364 voti) necessario per far scattare l'elezione, con 420 voti. L'organo di autogoverno della magistratura con ogni probabilità sarà convocato per martedì 24 gennaio dal Presidente della Repubblica. Giusto in tempo per poter partecipare alla solenne inaugurazione di giovedì 26 gennaio, presso la Corte di Cassazione dell’anno giudiziario e, a seguire, sabato 28 alle cerimonie inaugurali presso i distretti giudiziari di tutta Italia.

 

 

I componenti laici, dieci in totale, vanno ad aggiungersi al 20 consiglieri togati eletti il 19 settembre e in stand by da 5 mesi. Ma le nomine non finiscono qui, perché i laici procederanno all’elezione del vice presidente e insedieranno le 11 commissioni referenti. A 63 anni dall’istituzione del Csm, dopo 19 Vice Presidenti, a Palazzo dei Marescialli potrebbe essere eletta una vice Presidente, scelta fra le quattro consigliere laiche di nomina parlamentare. Una vera e propria novità per il Paese che vede, per la prima volta, anche una donna premier.

 

 

A commentare per primo l'elezione di Giuffrè è Tommaso Foti. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera si è complimentato, definendo il professore un "uomo di grande caratura professionale e umana, il Parlamento completa la composizione laica del  Csm. Dopo la solita campagna denigratoria alimentata da certa sinistra nei confronti di Giuseppe Valentino, che per senso di responsabilità ha preferito fare un passo indietro per evitare di inquinare le elezioni con spregiudicati spruzzi di fango nei suoi confronti, mi congratulo con il professor Giuffrè e con gli altri nove componenti che siederanno in seno al Csm. Sono sicuro che tutti adempiranno con doveroso senso di responsabilità al compito che il Parlamento in seduta comune gli ha assegnato". 

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