Una tutela per i magistrati dell'Ufficio del Massimario e del ruolo della Cassazione: con un documento appena depositato i consiglieri togati e i laici Roberto Romboli, Michele Papa ed Ernesto Carbone hanno chiesto al Csm di aprire una pratica dopo le polemiche relative alla recente relazione sul decreto Sicurezza.
Nelle scorse ore il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervistato da Il Messaggero, ha definito il parere dell'Ufficio del Massimario come uno "sgarbo" al Colle. "La Cassazione, come supremo organo giurisdizionale, non ha detto proprio nulla, e se lo avesse detto, senza esser investita di un ricorso, avrebbe commesso un sacrilegio - ha spiegato- . Si è pronunciato l'Ufficio del Massimario con un intervento che ritengo irriverente, improprio e imprudente". Secondo il Guardasigilli, "è irriverente verso il Capo dello Stato, perché contiene critiche radicali sul decreto sicurezza, sia sulla sua necessità ed urgenza, sia sui suoi contenuti, ritenuti manifestamente incostituzionali. Se così fosse, il presidente sarebbe stato il primo a rilevarli, e invece non l'ha fatto".
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"Quello che viene chiamato scontro sulla giustizia deriva dall'attivismo di un ristretto numero di magistrati m...Non solo. Nordio ha considerato quel parere anche "improprio, perché l'Ufficio del Massimario della Cassazione ha competenza soltanto nel raccogliere le massime di giurisprudenza, in modo da fornire anche ai giudici di merito un'adeguata informazione e un indirizzo possibilmente omogeneo". E ancora: "Questo è un vero oltraggio al Parlamento sia pur espresso nel linguaggio aulico del giuridichese".
Non è tardata ad arrivare la replica. In una nota, il consigliere laico del Csm Carbone ha dichiarato: "Ci risiamo, puntuale come sempre arriva dal Ministro della giustizia l’ennesima delegittimazione della magistratura. Oggi tocca al massimario. Arriva però con uno sgarbo istituzionale che non ha precedenti, e provando a coinvolgere in modo maldestro il Capo dello Stato in un dibattito politico. Il Ministro Nordio, anzi il magistrato Nordio dovrebbe conoscere più di chiunque altro il massimario, e invece sembra ignorarlo. Magari fra qualche giorno ci spiegherà che Al Masri lo hanno rimpatriato i giudici della cassazione e che i giornalisti sono stati spiati dal massimario. Chi si comporta così non vuole certo il bene del Paese. Oggi è toccato alla Corte di cassazione, aspettiamo domani il prossimo bersaglio".