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GdF, il sottoufficiale dell'inchiesta Covid insulta il governo: "Gli scafisti sono loro". Le conseguenze

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Terremoto in Procura a Bergamo. Il luogotenente della Guardia di Finanza Marcello Barlabà, che ha aiutato i magistrati a ricostruire la fallimentare gestione del Covid da parte del governo guidato da Giuseppe Conte, sarebbe a un passo dal ricevere un provvedimento disciplinare. A spiegarne il motivo è Il Giornale, che riporta la notizia. Per il quotidiano, Barlabà sarebbe finito nell'occhio del ciclone a causa di alcuni post contro il governo di Giorgia Meloni. Uno in particolare, condiviso dal luogotenente e firmato da Giulio Cavalli (Hanno trovato gli scafisti. Erano loro), ha scatenato la polemica. 

Nel cinguettio si legge: "La nuova cifra della vergogna è 4.938 euro, cioè quanto l'Italia pretenderà da un migrante per non finire nelle gabbie di un Centro per il rimpatrio. Un prezzo in linea con le tariffe degli scafisti. Se c'è un limite alla disumanità un altro passo per superarlo". Ma non è tutto. Proprio un like di Barlabà sui social sarebbe anche al centro di una querelle con l'ex portavoce dei legali delle vittime della pandemia della Bergamasca, Robert Lingard. Quest'ultimo ha sporto querela dopo essere stato accusato di essersi "svenduto" a un esponente di Fratelli d'Italia. "Non si possono condividere contenuti faziosi che accusano esponenti di un dato governo (qualunque esso sia) di compiere un reato", si legge nell'esposto citato dal Giornale e che ha dato il là al procedimento disciplinare. Procedimento aperto per valutare se il militare - tenuto per legge ai "principi di imparzialità dell'azione amministrativa" e al rispetto dei principi di "integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza ed equità" - abbia o meno leso il Codice deontologico della Guardia di Finanza, nella parte in cui si impone a qualsiasi finanziere sia un doveroso contegno, sia "l'astensione da atteggiamenti che possano creare nocumento o portare discredito all'Istituzione".

 

 

Un fattaccio che si va ad aggiungere a quanto sta accadendo in Procura, da mesi al centro della fuga di notizie sull'inchiesta intorno alla pandemia e alla mancata Zona rossa nella Bergamasca che di fatto ha vanificato tre anni di lavoro. Proprio sulla Guardia di Finanza si sarebbero concentrate le prime attenzioni.

 

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