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Stragi mafia '93, Ilda Boccassini indagata: "False informazioni ai pm"

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Ilda Boccassini

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Ilda Boccassini indagata per il reato di "false informazioni al pm": all'ex magistrata, sentita in procura a Firenze, viene contestato di non aver rivelato ciò che sapeva sulla fonte del giornalista Giuseppe D'Avanzo, un dettaglio riportato nel suo libro "La stanza numero 30". Il reato di cui la accusano i pm di Firenze sarebbe aggravato dal tipo di indagine nella quale furono rese le dichiarazioni incriminate, ovvero il fascicolo delle stragi mafiose del 1993.

La convocazione della Boccassini in procura a Firenze risale al 14 dicembre 2021. In quell'occasione le venne chiesto un chiarimento su uno scoop giornalistico in merito alle rivelazioni di un pentito sui flussi di denaro destinati a Berlusconi. L'ex magistrato, nel libro, non cita la fonte, anche se sembra da lei conosciuta, e non lo avrebbe fatto neanche ai magistrati, che adesso le hanno recapitato un avviso di conclusione indagini. 

 

 

 

La Boccassini, in pensione da dicembre 2019, è stata il pm che fin dall’inizio, a Caltanissetta, indagò sulle bombe di Capaci e via D’Amelio che uccisero Giovanni Falcone, sua moglie Francesca, Paolo Borsellino e gli agenti delle loro scorte. L'accusa che le viene mossa oggi parte dal suo libro. Dopo averlo letto, i procuratori aggiunti fiorentini Luca Turco e Luca Tescaroli, che allora indagavano su Silvio Berlusconi, convocarono Boccassini per chiederle il nome di quella fonte, che nell’autobiografia non compare. Ma a domanda, l'ex collega non avrebbe risposto. 

 

 

 

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