Nicola Gratteri guida la discesa in campo dell'Anm per il "No" al referendum sulla giustizia. Il noto magistrato aveva indicato ai suoi colleghi cosa occorrerà per orientare i cittadini verso il prossimo voto. "I magistrati devono spiegare per bene ai cittadini, non in giuridichese, ma con parole comprensibili per i non addetti ai lavori, che questa riforma danneggia solo loro", ha spiegato in un'intervista a Repubblica. Così le toghe si sarebbero unite sotto un unico slogan: parlare chiaro, parlare poco. Niente "giuridichese", niente politicizzazione del referendum e pochi concetti. Non deve essere un voto destra contro sinistra. Tanto meno magistratura contro Meloni.
Così i magistrati hanno commissionato una serie di sondaggi alla società di Giovanni Diamanti per capire su quale tipo di elettore puntare. Poi le toghe hanno anche chiesto aiuto a professionisti del settore, tra i più brillanti da anni in Italia: i comunicatori di Proforma, che possono vantare uno storico di clienti quali Bertinotti, Vendola, Renzi, Letta, Decaro.
Ma non basta: serve altro. Un esempio? Dei testimonial più vicini alla gente. In primis, ex magistrati come Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo. Poi - ovviamente - anche esponenti del mondo dello spettacolo. E come sappiamo perfettamente, a sinistra non mancano. Si va da Edoardo Bennato e Sabina Guzzanti - entrambi invitati all'assemblea dell'Anm -, a Serena Brancale e anche all'immancabile Fiorella Mannoia, per poi passare al fratello di Nicola Zingaretti - "Montalbano" - fino al sempreverde Alessandro Gassman, che sta per andare in prima serata su Rai con l'avvocato Guerrieri. Insomma: toghe rosse, vip e sinistra tutti insieme appassionatamente.