Continua a perde pezzi il fronte del "no" al referendum sulla giustizia della prossima primavera. A schierarsi con la riforma varata dal governo di centrodestra, che prevede scolte come la separazione delle carriere e il sorteggio del Csm, è oggi Michele Vietti, che del Consiglio superiore della magistratura, massimo organo di governo delle toghe, è stato vicepresidente dal 2010 al 2014.
"Quando sono diventato vicepresidente del Csm - spiega intervistato dal Giornale - pensavo che la separazione delle carriere non fosse una necessità. I passaggi da una funzione all'altra erano merce rara, mi sembrava che quel sistema potesse anche andare avanti così" ma oggi "ritengo che questa riforma si debba fare. O meglio, giunti a questo punto, le nuove norme devono essere difese".
"Non sono un penalista - premette l'ex dell'Udc -, però le parole dell'articolo 111 mi sembrano chiare. Già oggi c'è una sproporzione evidente fra pm e avvocati in sede processuale, ma questo divario si amplia nello spazio delle indagini. Il pm dispone della polizia giudiziaria, intercetta, raccoglie le prove, ha un arsenale di armi. Se poi è pure collegato al giudice, allora davvero il difensore viene a trovarsi in una posizione di manifesta inferiorità".
Qualche dubbio Vietti lo esprime sul meccanismo del sorteggio. "È un altro elemento che mi lascia perplesso. Io sono stato al Csm due volte: nel 1998 come consigliere e nel 2010 come vicepresidente e non credo che tutti i magistrati abbiano le qualità e l'interesse per svolgere un compito così specifico". La misura, spiega, non assicurerebbe la fine del 'correntismo'.
"All'Anm sono iscritti più o meno il 90% dei magistrati italiani. Con il sorteggio arriveranno a Roma senza il voto della loro corrente, ma l'appartenenza non si cancella e fatalmente salterà fuori. Immagino che ciascuno cercherà quelli a lui culturalmente più vicini e certi nodi si scioglieranno solo apparentemente. La riforma nel complesso resta però un passaggio epocale - conclude Vietti -. Così importante che lo affronteremo venerdì e sabato prossimi a Stresa in un convegno promosso dalla Fondazione Iniziativa Europa".