Ieri, mercoledì 3 dicembre, ecco la presentazione del libro di Simone Uggetti. Un evento particolarmente sentito dal Pd, che ha schierato nella Sala della Regina di Montecitorio i suoi pesi massimi: da Elly Schlein all'ala riformista, quindi i vari Lorenzo Guerini, Filippo Sensi, Simona Malpezzi, Lia Quartapelle, Piero Fassino, Walter Verini, Sandra Zampa e Luciano D’Alfonso. Sul palco con l'autore dell'opera c'erano anche Claudio Martelli - ex ministro della Giustizia -, la giornalista Arianna Ravelli - coautrice del libro - e Gaia Tortora, che di ingiustizia suo malgrado se ne intende. Il titolo scelto dall'autore sintetizza il contenuto dell'opera: "Storia di un sindaco. Da San Vittore all’assoluzione". Una storia di malagiustizia che, suo malgrado, Uggetti ha vissuto in prima persona.
"La vicenda di Uggetti ci parla di coraggio, di dignità, di determinazione nel tenere la barra dritta. La sua vita è stata travolta, ma alla fine ha trovato un giudice a Berlino. Però è stato interrotto un processo democratico: la sua caduta ha provocato elezioni poi vinte dal centrodestra”, ha sottolineato Guerini dal palco. “L’enormità di questa vicenda è il carcere. Ma anche il giudizio morale espresso da un magistrato, secondo cui Uggetti era un personaggio ‘abbietto e pericoloso’”, ha spiegato la coautrice. “Quando mi sono trovato i finanzieri sul pianerottolo di casa mi è caduto il mondo addosso, è diventato tutto nero. Ma fare l’indagine, davanti a un esposto di una dipendente comunale, è stato giusto. Però bastava leggere quell’esposto per arrivare subito alle giuste conclusioni…”, ha dichiarato Uggetti.
Ma, ovviamente, il Fatto Quotidiano, massima espressione del giustizialismo mediatico, ha un punto di vista differente. Nel raccontare la presentazione del libro che racconta il calvario di Uggetti, il quotidiano di Marco Travaglio si lascia andare a un pesante giudizio sulla storia politica dell'ex sindaco. "Uggetti - recita il titolo - fa di nuovo il martire. Alla Camera a omaggiarlo corrono Schlein e mezzo Pd". Nel pezzo poi si ripercorre la vicenda giudiziaria che ha investito Uggetti. "Dopo una condanna in primo grado nel 2018 a dieci mesi di reclusione - si legge ancora sul quotidiano -, l’ex sindaco viene assolto nel maggio 2021 con formula piena, ma nel marzo 2022 la Cassazione annulla l’assoluzione e stabilisce un nuovo processo di secondo grado, che si concluderà nel giugno 2023 con una nuova assoluzione ma per 'particolare tenuità del fatto'. Per i giudici il reato c’è stato, ma è stato leggero, quindi hanno ritenuto l’ex sindaco non punibile".
Per il Fatto la presenza di Schlein e compagni è il simbolo del processo di martirizzazione dell'ex sindaco di Lodi. Per Claudio Martelli, invece, si tratta di un segno tangibile della resistenza allo strapotere delle toghe: "Sono contento che ci sia anche Elly Schlein. Il Pd deve essere un presidio per i diritti democratici. Non abbiate troppa paura della magistratura...”. Restano i fatti: la vita di Uggetti è stata tormentata per lunghi anni dalla giustizia. La carriera politica anche. Eppure, per il Fatto, "fa di nuovo il martire"...