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Sfilano le "olgettine" Niente sesso con Silvio

Faggioli e Visan in aula negano di aver preso soldi in cambio di favori sessuali: "Il Cav è un galantuomo"

Eliana Giusto
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Niente sesso, niente palpeggiamenti, solo "incontri divertenti e tranquilli con amici" e la discoteca "in realtà solo un salotto con i divani con un palo nel centro". Nell'aula del processo Ruby, in cui Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile, sfilano le "olgettine". La prima è Barbara Faggioli, una delle ospiti alle serate a villa San Martino. In aula dice di non aver mai visto "scene di toccamenti, né spogliarelli, ma solo spettacoli". Nessun favore sessuale in cambio di denaro, piuttosto "aiuti".  Come un padre -  Per la Faggioli Berlusconi è stato come un padre quando le ha consigliato "di lasciare il mondo effimero dello spettacolo e della moda e di rimettermi a studiare". Certo, l'ha aiutata, e continua a farlo. I gioielli sì ha ricevuto anche quelli, ma in regalo: "Ad esempio per il mio compleanno, come la catena che ho al collo. Ma Berlusconi è così, gli piace essere galante. Regala oggetti anche di bigiotteria a tante persone, per carineria, come benvenuto alle signore. Agli uomini regala cravatte". E aggiunge che nonostante non le fosse mai stata offerta una candidatura "il presidente credeva in me e nelle mie capacità, andavo ai congressi, mi informavo in vista di una futura carriera politica".  Villa San Martino, continua Barbara Faggioli, veniva frequentata da molte giovani donne. "Non so se fossero prostitute. Di certo non ad Arcore". Dove inve ha conosciuto Ruby: "Ricordo che una sera ci raccontò di avere 24 anni, di essere stata maltrattata e picchiata dal padre e che la madre era una famosa cantante egiziana ma che avesse l'età che aveva l'ho saputo solo dopo".  Mutismo sul sesso - La seconda a testimoniare in aula è Johanna Visan, una delle ospiti alle serate a Villa San Martino: "Dopo cena si scendeva in un locale e si ballava. A volte qualcuna delle ragazze si esibiva ma io stavo a guardare. Per me non c'era tutto questo erotismo e volgarità". Poi, domanda brutale: sesso con Berlusconi? "Sono cose che riguardano la mia intimità e non intendo rispondere". Rischiando un'incriminazione per reticenza la Visan, in sostanza, non risponde alla domanda rivolta sia dal pm Antonio Sangermano che, al termine del suo interrogatorio, dai giudici del collegio. Così come glissa su un altro interreogativo: ha preso soldi dal Cavaliere? Risposta: Frequento il presidente da 4 anni e non si può ridurre un rapporto così a questo".  Certo Berlusconi "mi pagava l'affitto e le bollette ma io non ho mai visto chi pagava. So che se ne occupava Nicole Minetti e pagava il ragioniere (Giuseppe Spinelli, ndr)". Ancora oggi, afferma la Visan "vivo in una casa le cui spese sono sostenute dal presidente".  Vestita da Jessica Rabbit - Quindi le parole di Elisa Toti, che racconta come ad Arcore si cenava e si ballava e, al massimo, c'era qualche ragazza che restava in intimo non volgare. Niente sesso, lo afferma anche la Toti. Mai visto qualche ragazza che si spogliava?, le chiede il pm. E lei: "No, al massimo qualcuna restava in intimo non volgare o in costume da bagno. Mai visti toccamenti nelle parti intime e neppure la Minetti spogliarsi. Io mi mettevo calzoncini e maglietta da giocatrice del Milan, altre erano vestite da Jessica Rabbit, la Polanco da Obama...era una cosa normale". "Sesso? Non si permetta" - Sbotta invece Raissa Skorkina (guarda l'intervista su LiberoTV). "Sesso con Berlusconi? Non si permetta... Non sono carne  da macello. Io sono pura, sono una bravissima ragazza, non mi sono mai abbassata a un uomo". Così una delle tante inviate a Villa San Martino ha reagito con disappunto alla domanda del pm Antonio Sangermano nel corso deklla testimonianza. La Skorkina poi ha avuto una crisi di pianto ed ha accusato i giornalisti di ridere e di essere dei "vigliacchi". Il padre di Ruby - Poi è stato il turno di Mohammed El Mahroug, il padre di Ruby Rubacuori. "Io parente di Mubarak? Questa domanda me l'ha fatta anche la polizia e io ho risposto che Egitto e Marocco sono cose diverse. Noi siamo marocchini”. Nel breve interrogatorio il teste ha raccontato di quando la Polizia si recò a casa sua la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, dopo che Ruby era stata fermata e trattenuta in questura a Milano, e nega di avere mai saputo dalla figlia dei rapporti che questa intratteneva con Berlusconi. Di contatti con la figlia, il padre dice di averne pochi: "La  sento al telefono ma noi non siamo mai andati da lei...e non abbiamo mai conosciuto Luca Risso" (il compagno di Ruby, ndr). Soprattutto Mohammed dice di non avere mai picchiato la figlia: “Lei ha fatto delle denunce ma non era vero. E' caduta dalla moto e in   quella circostanza ha detto che l'avevo picchiata”.

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