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Le dimissioni di Lombardoregalano 20 poltrone ai partiti

L'addio anticipato del governatore manda a monte l'iter per ridurre da 90 a 70 i posti nel consiglio regionale siciliano

Matteo Legnani
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   I siciliani andranno a votare anticipatamente, alla fine di ottobre, secondo quanto promette il presidente della regione, Raffaele Lombardo, che ha annunciato le proprie dimissioni proprio in questi giorni, per la fine di giugno. È questione di ore. Non so se manterrà la parola, so che votare anticipatamente è contro gli interessi della Sicilia e dei siciliani. Lombardo dice che separare le elezioni siciliane da quelle dell'Italia intera serve a evitare che le alleanze sicule cozzino con quelle italiche. Già solo questo giustifica la più dura opposizione a tale disegno: basta con l'idea che le faccende isolane abbiano qualche cosa di speciale, di particolare, di non assimilabile al resto. Anche perché quando questo capita, e capita troppo spesso, significa che la loro qualità è men che infima. La verità è che interrompendo anticipatamente la legislatura Lombardo regala ai partiti venti posti in più di consigliere regionale, visto che il procedimento legislativo per ridurli da 90 a 70 è in corso e che, in questo modo, abortirebbe. Leggi l'articolo integrale di Davide Giacalone su Libero in edicola oggi 30 giugno  

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