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Il Carroccio perde i ComuniVia i cartelli in dialetto

In molte delle città cedute dalla Lega alle amministrative sparisce la toponomastica "nordista". I sindaci: "Confondeva"

Matteo Legnani
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  In alcuni comuni che il Carroccio ha perso, i vincitori si sono affrettati nell'operazione di pulizia toponomastica, un vecchio vezzo della storia italiana. Sono interessanti le motivazioni che vengono date per queste ripuliture. Uno si aspetterebbe roba del tipo: abbiamo cacciato quegli zoticoni di leghisti e vogliamo cancellarne anche la memoria! Oppure: abbiamo vinto noi e facciamo come ci pare! Invece emerge l'eterna vocazione dorotea alla giustificazione esterna, alla scusa paolotta del "non lo fo per piacer mio, ma per far piacere a Dio". Vediamo qualcuna di queste virili motivazioni. Il neosindaco di Lecco, Virginio Brivio, ha fatto sparire i cartelli in dialetto e quelli dei gemellaggi sostenendo che generano confusione: "Sono stato io a dire di togliere quei cartelli e quelli dei gemellaggi nel rispetto del Codice della Strada che li vieta perché possono confondere l'automobilista. Inoltre ritengo che  i cartelli con il nome di Lecco in dialetto si prestavano a un marchiamento (sic!) del territorio che va al di fuori di una normale logica di comunicazione stradale". Leggi l'articolo integrale di Gilberto Oneto su Libero in edicola oggi 7 agosto  

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