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Tremonti licenzia la Fornero: "Con lei un milione di disoccupati"

L'ex ministro critico sulla riforma: "Non si cambia la realtà con le leggi, si creerà un secondo dramma esodati"

Giulio Bucchi
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Un milione di disoccupati: ecco il frutto aspro della riforma del lavoro licenziata dal ministro del Welfare Elsa Fornero. "Un governo responsabile ammetterebbe l'errore e sospenderebbe con un decreto l'applicazione delel nuove norme. Siamo ancora in fase sperimentale, può farlo". A dirlo è l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, in una succosa intervista al Corriere della Sera. Il futuro immediato disegnato è da incubo: "Un milione di persone nei prossimi mesi rischiano di rimanere senza lavoro perché non si vedranno rinnovare il contratto a termine. E' un caso di esodati-due, anzi peggio. Questi vanno a casa punto e basta, senza tutele future". Sbagliati tempi e modi - Tremonti non contesta le finalità del governo (tutelare chi il lavoro non ce l'ha ancora), ma i tempi e i modi della riforma: "E' difficile che un imprenditore assuma a tempo indeterminato alla vigilia di un autunno che vedrà la crisi radicalizzarsi sempre di più", accusa Tremonti. Da ministro, Giulio era considerato il più professore di tutto il governo, al punto da essere tacciato di snobismo e alterigia, quasi di distacco dalla realtà e dalla "pancia" degli italiani. Sono, guarda caso, le stesse accuse che Tremonti rivolge a Monti e Fornero: "Credono di poter modificare la realtà con la legge". Fatta male, tra l'altro. "L'articolo 18 ha un impatto minimo in Italia, giusto cambiarlo per mandare un messaggio all'estero. Ma alal fine si passerà dalla via giudiziaria e, notando il caso Ilva, non mi sembra che la riforma funziini nemmeno come spot all'estero". Giulio corre da solo - A proposito di spot, il fatto che Tremonti sia tornato a parlare dopo mesi di silenzi e distacco fa sorridere maliziosamente molti: non è che stia preparando la discesa in campo? Candidatura in vista, quindi? "C'ho come questa impressione", conferma Tremonti fuori dai denti. Con chi? Ma da solo, naturalmente, almeno fino a dopo il voto: "Molti vedono un grande spazio tra il 'nuovo' Pdl che sta diventando molto 'antropomorfo' e una Lega interessata a posizioni parecchio diverse da quelle espresse nel passato governo".

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