I giudici della decima sezione del tribunale di Milano hanno deciso di trasmettere gli atti del processo Berlusconi-Mills alla Consulta perché valuti la legittimità costituzionale del Lodo Alfano. Il processo andrà avanti per il legale inglese mentre è sospeso solo per Silvio Berlusconi. Sul dossier che rigurada la posizione del premier all'interno del processo deciderà dunque la Corte Costituzionale. L'hanno deciso i giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano, che hanno contestualmente stabilito che il processo per David Mills andrà avanti. I giudici hanno così accolto l'eccezione di costituzionalità sollevata dal pm Fabio De Pasquale e hanno deciso di inviare gli atti alla Consulta perché decida sul contrasto del Lodo Alfano con gli articoli 3, 68, 96, 112 e 138 della Costituzione. Duro il commento dei legali del premier sulla decisione dei i giudici della decima sezione penale del tribunale di Milano. In particolare Niccolò Ghedini, ha criticato aspramente la scelta del tribunale meneghino: “E’ andata esattamente come previsto. Milano non applica le norme approvate dal Parlamento che consente al presidente del Consiglio di curare gli interessi del Paese. Loro lo vogliono al processo e non interessano loro né i rifiuti di Napoli né Alitalia”. Per Ghedini, la decisione dei giudici crea un “problema processuale straordinario e irrisolvibile”. Nella prossima udienza, infatti, prevista il 10 ottobre, dovrà essere sentita una consulente della difesa Berlusconi. “Mi chiedo come potranno sentire un nostro consulente senza di noi”.