Nuovo rinvio del processo ai MaròLatorre e Girone ancora sequestrati in India

Il giudice di Kollam aspetta la sentenza della Corte Suprema di New Delhi sul fondo della questione
di Nicoletta Orlandi Postisabato 13 ottobre 2012
Nuovo rinvio del processo ai MaròLatorre e Girone ancora sequestrati in India
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  I marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, prigionieri in India da febbraio, dovranno aspettare fino all'8 novembre per sapere quale sarà la loro sorte. Il processo di primo grado che li vede imputati a Kollam, in Kerala, è stato rinviato nuovamente. La motivazione del giudice P.D. Rajan è stata quella dell’imminenza di una sentenza della Corte Suprema di New Delhi sul fondo della questione. E così il dibattimento a Kollam non può cominciare.  "Allibiti e sconcertati", ha commentato il ministro degli Esteri Giulio Terzi che non si spiega che uno "Stato di diritto come l'India non riesca a esprimere con coraggio un giudizio in tempi rapidi che riporti a casa i nostri marò". L’Italia, ha ribadito durante un'audizione alla Camera, "attende con fiducia la sentenza, ma anche con preoccupazione per i tempi". Le posizioni dell’Italia, ha concluso il ministro, "sono cristalline e limpide sul piano del diritto e della sovranità in alto mare". Nel caso la sentenza della Corte Suprema indiana sulla giurisdizione del caso dovesse essere negativa "ci riserviamo tutta una serie di azioni a livello internazionale, perchè a quel punto si aprirebbe tecnicamente, anche sul piano legale, una controversia tra Stati. Ma non voglio neanche immaginare che questo debba avvenire". "Se c'è cognizione - ha sottolineato Terzi - nel sistema giuridico indiano di quelli che sono i valori fondamentali, e noi riteniamo ci sia, la sentenza deve andare in una sola direzione, quella a noi favorevole. Le nostre azioni, sul piano del diritto, sono state cristalline e limpide". Da parte sua il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola ha detto che i due fucilieri arrestati in India vengono seguiti tutti i giorni: 'Dal 15 febbraio, c'è una presenza costante di un team formato da 5-6 persone. Siamo fiduciosi nella Corte suprema indiana, che hai i suoi tempi, ma non è che in altri Paesi la giustizia sia piu' veloce''.