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Recupero Concordia, Schettino si prende il merito: "Ho agito bene"

Gian Marco Crevatin
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Matteo Renzi aveva frenato gli entusiasmi nella giornata di ieri quando a metà pomeriggio, nelle ore in cui la Costa Concordia ormeggiava nel porto di Genova, aveva commentato con un certo rammarico: "Quello di oggi (ieri, domenica 27 Luglio, ndr) non può essere certo definito un giorno a lieto fine. Credo che nessuno possa festeggiare o essere felice perché andiamo a chiudere una vicenda che ha portato alla morte di 33 persone". Silenzio, parla Schettino - Non della stessa opinione pare l'ex-comandante della sfortunata nave da crociera Francesco Schettino, che ha al contrario rivendicato, in modo alquanto ingarbugliato, i suoi meriti nella sua successiva operazione di recupero. In soldoni, il comandante ha fatto sapere che: "L'esito positivo ed encomiabile della complessa operazione, che ha consentito di recuperare la Concordia senza creare danni ambientali, ha rafforzato la mia convinzione di avere compiuto la giusta decisione, nel lasciarla adagiare sul basso fondale anziché correre il rischio che potesse inabissarsi". Praticamente il fatto che non si sia inabissata totalmente, aggravando perciò il bilancio delle vittime è un punto a favore del comandante. Che ci potrebbe pure stare se non fosse vero, al contrario, che evitando quel dannato inchino si sarebbe evitata totalmente la tragedia. Questo però pare passare in secondo piano nell'analisi tecnica sviluppata dall'ex comandante, che sommessamente aggiunge: "Durante il trasferimento non ho mai avuto dubbi in merito al buon esito dell'operazione e rivedere la Concordia in porto credo possa essere ragione di riflessione in merito alle scelte compiute, dopo l'urto con il basso fondale delle Scole". Il processo sul disastro della Costa Concordia è tuttora in corso per accertare le responsabilità su quanto accaduto.  

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