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Alfano ordina ai prefetti di cancellare le trascrizioni delle nozze gay dai registri italiani

Nicoletta Orlandi Posti
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«Questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti per chiedere la cancellazione delle trascrizioni dei matrimoni tra persone dello stesso sesso fatti all'estero. Queste trascrizioni fatte da alcuni sindaci non sono conformi alle leggi italiane». Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano ha così chiarito l'illegittimità della fuga in avanti di alcuni amministratori locali in tema di diritti civili. «In Italia non è possibile che ci si sposi tra persone dello stesso sesso, quindi se ci si sposa tra persone dello stesso sesso, quei matrimoni non possono essere trascritti nei registri dello stato civile italiano, per il semplice motivo che non è consentito dalla legge», ha spiegato Alfano ai microfoni di 'Non Stop News' su Rtl 102.5. Secondo il ministro «le direttive che sono state date con provvedimenti dei sindaci, che prescrivono agli ufficiali di Stato civile di provvedere alla trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso non sono conformi alle leggi italiane». «Anzi - sottolinea - ne approfitto per annunciare che io proprio questa mattina firmerò una circolare che invierò ai prefetti della Repubblica italiana e con la quale dirò esattamente quello che ho detto a voi. Dove risultino adottate queste direttive sindacali in materia di trascrizione delle unioni tra persone dello stesso sesso contratte all'estero e che vogliono essere registrate in Italia, dirò ai prefetti che si dovranno rivolgere ai sindaci rivolgendo loro un invito formale al ritiro di queste disposizioni e alla cancellazione, ove effettuate, delle trascrizioni, avvertendo anche che in caso di inerzia si procederà al successivo annullamento d'ufficio degli atti che sono stati illegittimamente adottati». Gay Center non ci sta - «Alfano si candidi a leader delle sentinelle in piedi. Il suo annuncio che invierà una circolare oggi stesso ai prefetti per cancellare le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all'estero è l'esempio di un ministro dell'Interno che vuole derubricare i diritti civili a questione di ordine pubblico», dice in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. «Alfano - prosegue Marrazzo - usa il suo potere di ministro per attaccare quei sindaci che stanno aprendo alle trascrizioni. Noi, invece, ci auguriamo che quei sindaci coraggiosi che hanno deciso di aprire alle trascrizioni vadano avanti. Sarebbe bene che dal governo, magari dal presidente Matteo Renzi, e dalla maggioranza ci fossero prese di posizione chiare contro questa decisione del Ministro dell'Interno». Vendola: "Austroungarico" - «Evidentemente nel governo delle larghe intese a Renzi spetta la parte degli annunci, mentre chi detta legge sui diritti sociali è il diversamente berlusconiano Sacconi», ha tuonato Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà. «E sui diritti civili e sulla dignità e la libertà delle persone - ha aggiunto- detta legge il diversamente berlusconiano Alfano, famoso per la vicenda kazaka e per aver votato a suo tempo la vergogna della Bossi/Fini». Sel da alcuni mesi ha lanciato una campagna nazionale per la registrazione di questo tipo di unioni in tutti i comuni. «Ora - ha continuato il leader di Sel - come un ministro della polizia austroungarica dell'epoca risorgimentale tenta di bloccare i passi in avanti della società italiana. Impresa vana la sua, non ci riuscirà. L'Italia per fortuna è più avanti dell'ottusità dei suoi governanti. Sono certo che nessun sindaco, nessun consiglio comunale abbasserà la testa». «Rimane solo un'amarezza - ha concluso Vendola - che c'entrate voi, amici del Pd con questa destra medievale? Che ci state a fare al governo con loro?». Salvini: "Angelino alla frutta" - Da parte sua Matteo Salvini, dai microfoni di Radio Montecarlo, ha commentato l'iniziativa del ministro degli Interni così: «Angelino Alfano è arrivato alla frutta, dica piuttosto ai prefetti di allontanare gli immigrati clandestini e di non alloggiarli in hotel a tre stelle a spese degli italiani». «Il problema per omosessuali ed eterosessuali - prosegue il segretario federale della Lega nord - è pagare meno tasse, non andare in giro a sposarsi e poi tornare in Italia a farselo riconoscere. Probabilmente Alfano vede i sondaggi, vede che sta scomparendo e cerca di ricordare al mondo che esiste. Ma il ministro dell'operazione Mare Nostrum per me è un ministro che non esiste». I sindaci lo ignorano -  «Se vogliono annullare gli atti delle trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero lo facciano. Io non ritiro la mia firma. Lo facciano dunque ma non nel nome di Bologna, che come sindaco rappresento. Io non obbedisco», ha ribattuto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, rispondendo alle parole del ministro dell'Interno, Angelino Alfano. «Credo che sia un fatto negativo, in contrasto con la Costituzione repubblicana e le libertà civili in essa sancite», ha detto Luigi de Magistris, sindaco di Napoli da alcuni giorni sospeso dalle funzioni. Matteo Orfini, presidente del Partito democratico su Twitter ha scritto: "Caro Angelino Alfano, invece di annullare le trascrizioni dei matrimoni gay preoccupiamoci di renderli possibili anche in Italia". «L'annuncio di una circolare del ministero dell'Interno alle prefetture per chiedere ai comuni di cancellare le trascrizioni delle nozze gay celebrate all'estero mi lascia abbastanza perplesso, non tanto per il merito della questione quanto perché è in aperto contrasto con una sentenza della magistratura», ha detto Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto, il primo Comune dove lo scorso 14 aprile gli uffici dello stato civile hanno registrato, su disposizione del Tribunale, l'atto di matrimonio di una coppia gay celebrato negli Stati Uniti. «Il giudice ha chiaramente ordinato al Comune di Grosseto di trascrivere l'atto di matrimonio celebrato all'estero - spiega Bonifazi - e certo non possiamo contravvenire a questa sentenza della magistratura. Ritengo quindi che l'annunciata circolare del ministro Alfano, invece di fare chiarezza in una materia non normata dal Parlamento e dalle leggi italiane, crei ulteriori difficoltà ai Comuni, che materialmente si trovano a dover gestire casi di questo genere in un quadro normativo incerto e contraddittorio».

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