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Giustizia, ma anche tanti soldiEcco perchè va scopertochi ha tirato giù l'Itavia

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La cassazione dispone che sia lo stato a risarcire i parenti delle vittime di ustica. Ma se si risolvesse il giallo dell'aereo abbattitore, si aprirebbe un nuovo filone processuale

Matteo Legnani
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Certo, dopo 33 anni, avere una sentenza che sancisce ufficialmente che il Dc-9 Itavia cadde perchè la notte del 27 giugno 1980 venne colpito da un missile perchè i cieli sopra Ustica non erano sufficientemente salvaguardati, scrutati e sicuri, è una consolazione per i parenti delle vittime. E lo è anche per quanti, in tutto questo tempo, hanno sostenuto la tesi dell'abbattimento in volo dell'aereo civile coi suoi 81 passeggeri. La sentenza di oggi della Cassazione, poi, riconosce ai familiari dei morti il diritto al risarcimento per la perdita subita (anche se viene da chiedersi quante delle persone che all'epoca soffrirono in modo terribile è oggi ancora in vita). Ma il fatto che ancora oggi non si sappia chi abbia effettivamente abbattuto il Dc-9 (aerei americani? Francesi? libici?) non è solo l'ennesima pagina oscura di quella stagione delle stragi che sconvolse l'Italia tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli '80. E' anche una questione di soldi. Dire, infatti, che il ministero della Difesa e quello dei Trasporti dovranno risarcire i parenti delle vittime significa dire che lo Stato, cioè noi, dovrà sborsare quel danaro. Che per il procedimento la cui udienza è stata rinviata al 2015 potrebbe ammontare a 110 milioni. Soldi sacrosanti, stando a quanto ha deciso oggi la Cassazione. E che in nessun modo allieveranno il dolore per la perdita subita e per la verità negata per 33 anni. Soldi che sarebbero dovuti anche se si individuasse la nazionalità dell'aereo militare che ha abbattuto il Dc-9. Serchè il nostro stato (in questo caso con la "s" minuscola) eccome se è responsabile di quanto è accaduto quella notte, ma soprattutto dopo quella notte, del giugno 1980. Però, se si scoprisse che a tirare giù l'aereo Itavia è stato un aereo Usa o francese (le due ipotesi più accreditate), si potrebbe aprire un nuovo filone processuale, nel quale sul banco degli imputati salirebbe il governo del "paese colpevole". E dove parte lesa potrebbe essere, oltre ai parenti delle vittime, anche il nostro stesso Stato. Potremmo avere giustizia. E tanti soldi.

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