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Immigrati, col muro ungherese ondata di arrivi in Friuli

Matteo Legnani
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Non bastassero le migliaia di chilometri di coste che l'Italia offre per gli sbarchi dei migranti di mezzo mondo, potrebbe presto aprirsi una nuovo fronte caldo dell'immigrazione attraverso i nostri confini. Ad aprire questa nuova frontiera potrebbe essere il muro che l'Ungheria sta costruendo lungo il confine con la Serbia. La barriera, con cui Budapest vuole interrompere il percorso che migliaia di immigrati percorrono ogni settimana dal sud a nord d'Europa, è ormai in fase di completamento. Questione di settimane, se non addirittura di giorni. A quel punto, trovandosi la strada sbarrata verso nord, i disperati potrebbero virare verso ovest, entrare in Croazia e in Slovenia e a quel punto provare a penetrare in Austria (e chissenefrega) o in Friuli, diretti come sono verso la Germania e la Scandinavia. La denuncia, riportata dal quotidiano "Il Giornale", arriva dal prefetto di Udine, Vittorio Zappalotto. "E' difficile fare previsioni in questi casi - spiega il prefetto - ma è certo che migliaia e migliaia di disperati cambieranno strada. E il Friuli è la prima porta italiana a Nordest". Certo, anche oggi la frontiera italo-slovena viene usata dai migranti per passare verso regioni più fortunate del mondo. Ma non è certo un fronte "caldo" come le ccoste della Sicilia o Lampedusa. Invece, con la realizzazione del muro ungherese, la situazione potrebbe degenerare. E noi trovarci a rimpiangere l'epoca della guerra fredda  in cui il confine con l'allora Jugoslavia era uno dei più sorvegliati dell'intera Europa.

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