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Matteo Renzi e le cene da sindaco di Firenze, la Corte dei Conti indaga sugli scontrini

Giulio Bucchi
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La Corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulle cene di rappresentanza di Matteo Renzi ai tempi della sua carica da sindaco di Firenze. Domenica al Fatto quotidiano il ristoratore fiorentino Lino Amantini aveva riferito di pasti "pagati dal Comune". Dichiarazioni che hanno provocato la reazione dell'attuale premier (che con sms inviati ai cronisti del Fatto ha smentito la versione del ristoratore) e dello stesso intervistato, che ha negato di "aver detto quello che mi hanno fatto dire". Il Fatto, però, conferma tutto. I magistrati contabili acquisiranno ulteriore materiale dall'archivio amministrativo del Comune di Firenze. In consiglio comunale fiorentino le opposizioni sono già partite all'attacco. Il consigliere Tommaso Grassi ha chiesto al successore di Renzi, Dario Nardella, di "rendere trasparenti le spese di questa amministrazione e della precedente", sottolineando poi di aver cercato gli scontrini che Renzi ha annunciato di aver messo online, senza fortuna: "Noi siamo andati a cercarli ma non ne abbiamo trovato uno, salvo qualche generica indicazione di spesa. Rispetto a quello che è stato fatto dall'ex sindaco Marino che ha indicato scontrini, data e compagnia con la massima trasparenza immaginabile. Io, che già ero consigliere quando Renzi era sindaco, ho già chiesto negli anni per ben quattro volte di avere copia di questa documentazione ma mi è stata sempre negata".

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