Orrore nel computer di Bossetti"Cercava 13enni per far sesso"
Spuntano segreti (ormai non più tali) dai due computer di Massimo Bossetti, imputato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Come documenta il quotidiano Il giorno, il tenente Giuseppe Specchio e il maresciallo Rudi D' Aguanno, del Racis, il Raggruppamento carabinieri investigazioni scientifiche, come consulenti della Procura, hanno analizzato i due pc sequestrati all'imputato (un Acer fisso e un notebook Toshiba), cinque pen-drive e dieci telefonini. Siti porno - Nel computer fisso è stata trovata una "copiosa quantità di materiale pornografico". Dall'esame del notebook sono emerse ricerche di contenuti a luci rosse legati a "ragazzine rosse". Una ricerca viene effettuata alle 9.55 del 29 maggio del 2014, solo diciassette giorni prima del fermo, quando "Massimo" digita la parola "ragazzine", seguita da dettagli pornografici. Succede lo stesso il 30 novembre del 2011, a un anno dalla morte di Yara. La ricerca è quella di "tredicenni per sesso". In questo caso, precisano però i consulenti, è risultato impossibile chiarire se si è trattato di una vera ricerca da parte di chi stava usando il computer, oppure di un "suggerimento" venuto da Google. Due consulenti del pubblico ministero, Daniele Apostoli e Nicola Mazzini, vengono interpellati. La difesa - L' avvocato Enrico Pelillo, parte civile per la famiglia Gambirasio, chiede se c' è stata attività sul pc anche nella serata del 26 novembre 2010, quando Yara sparisce. "Sì, ma è impossibile dire chi l'abbia acceso e per cosa l'abbia usato". Dal pc viene anche cercato "come rimorchiare una ragazza in palestra". Risultano accessi a siti d'incontri e altri come "diciottenni.com". Secondo il difensore Claudio Salvagni "non c'è nessuna certezza su chi fosse il reale utilizzatore dei computer e che l'utilizzo non si poteva attribuire con sicurezza alla mano di Bossetti"