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Brunetta: poliziotti panzoni

In strada se li mangiano

Silvia Tironi
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 «Bisogna mandare i poliziotti per le strade. Ma non è facile farlo: non si può mandare in strada il poliziotto "panzone" che non ha fatto altro che il passacarte, perché in strada se lo mangiano». Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un'intervista a Klauscondicio. «Bisogna cambiare il concetto stesso di sicurezza, deve essere fatta da chi la sa fare. Perché il passaporto bisogna farlo in questura? Il burocrate faccia il burocrate, i poliziotti con la pistola e il manganello vadano in giro per le strade, nelle automobili e in elicottero. Questa deve essere la sicurezza», ha spiegato il ministro. «Invece gran parte del nostro capitale umano impiegato nei sistemi di sicurezza è utilizzato per produrre carte e quindi burocrazia». Abbigliamento più consono - Brunetta poi vorrebbe un abbigliamento più consono sul posto di lavoro. «Anche il venerdì i dipendenti delle pubbliche amministrazioni devono vestire in giacca e cravatta. Quando si è un'azienda pubblica e si ha a che fare con il pubblico, si hanno doveri maggiori rispetto al privato. Mi piacerebbe poi che lavorassero tutti i pomeriggi fino a tardi, specie il settore giustizia. Io amo tantissimo il tempo pieno e i turni. Perché tanti edifici pubblici vengono utilizzati solo per mezza giornata? Perché non usare le scuole anche oltre l'orario normale? Far lavorare gli statali anche di pomeriggio è un mio obiettivo di questa legislatura». Sciogliere l'antimafia - Secono il ministro, infine, l'antimafia andrebbe sciolta: «Nel senso che mi piacerebbe che non ci fosse nemmeno lo specifico della mafia. C'è l'antimafia perché c'è la mafia. Se si rispettassero le regole, non ci sarebbe bisogno dell'antimafia, perché la mafia è una forma di criminalità e dovrebbe essere perseguita come tutte le altre. La mafia dev'essere affrontata in modo laico e non ideologico. Se della mafia facciamo un simbolo ideologico, con la sua cultura, la sua storia e così via, rischiamo di farne un'ideologia e come tale, alla fine, produce professionisti di quella ideologia proprio nei termini in cui ne parlava Sciascia, professionisti dell'antimafia». I sindacati non gradiscono - Le affermazioni di Brunetta non sono risultate gradite Siap, sindacatoitaliano appartenenti polizia, e l'Anfp, associazione nazionalefunzionari di polizia. Si tratta di affermazioni «infondate e gravi che offendono gli operatori dellapolizia di Stato, editti populistici di cattivo gusto che poco siaddicono a un ministro della Repubblica», replicano i sindacati. «Il ministro - rilevano - dimostra di nonconoscere l'organizzazione e i compiti della polizia poiché i colleghiche svolgono servizio dietro le scrivanie, quelli che lui definisce"panzoni", altro non fanno che proseguire il lavoro effettuato dallepattuglie in strada, dagli uffici investigativi e tutte le attivitàamministrative (obbligatorie per legge) connesse al rilascio deipermessi di soggiorno o ai decreti di espulsione, oltre ad esser ingran parte personale ferito in servizio o parzialmente idoneo a causadi patologie contratte in servizio». Critiche anche dal Pd, conGiovanni Burtone: «Sono curioso di sapere cosa ne pensano i suoicolleghi La Russa e Maroni. Brunetta deve scusarsi». "Non volevo offendere - Le scuse arrivano. «Nessuna volontà dioffendere nessuno, solo una constatazione scherzosa per dire che chiper tanti anni ha fatto il burocrate dietro una scrivania, è difficilefaccia il poliziotto alla Starsky e Hutch per la strada - diceil ministro per spegnere le polemiche -. Chiedo scusa ai bravissimipoliziotti con la pancia, nessuna offesa nei loro confronti, ma solo laconstatazione che un eccesso di impegno burocratico delle forzedell'ordine ha spesso snaturato la missione principale del sistemasicurezza che è quella di stare per la strada per la sicurezza deicittadini. Meno burocrazia, tra le forze dell'ordine e piùqualificazione dell'ordine pubblico».

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