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Terrorismo, la confessione di un giovane marocchino a La7: "Anche 50mila euro per le famiglie dei kamikaze"

Giovanni Ruggiero
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Ci sarebbe un'azione di reclutamento continuo dei miliziani dello Stato islamico, soprattutto nelle periferie delle principali città europee. Il sospetto da brividi arriva dalle dichiarazioni fatte a In onda, su La7, da alcuni ragazzi marocchini intervistati nel quartiere Centocelle, a Roma. I ragazzi hanno voluto subito condannare gli attacchi messi a segno a Barcellona, per poi raccontare come funziona l'avvicinamento al mondo della jihad, ben diverso dal processo di radicalizzazione che solitamente viene raccontato: "Loro ti avvicinano e ti chiedono se hai bisogno di soldi e se desideri qualcosa - ha detto un ragazzo - Ti mostrano le banconote e ti fanno vedere come si godono la vita. Ti mostrano dei video anche su internet e ti dicono: 'Guarda come stanno bene i tuoi amici che stanno con l'Isis in Iraq e in Siria. Parla pure con loro. Se li chiami, ti racconteranno che stanno alla grande, che bevono whisky e fumano hashish e danni molti soldi ai genitori". Il metodo assomiglia a quello più consolidato e noto in Italia della malavita organizzata: "Puoi fare la scorta a un generale per 500 dollari - racconta ancora il marocchino - andare a combattere per 10mila, oppure andare a fare il kamikaze per 50mila euro. li danno alla famiglia prima che tu ti faccia saltare in aria. Le persone non hanno nulla ci cascano".

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