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Nel paesino bresciano 118 richiedenti asilo e 100 residenti italiani

Benedetta Vitetta
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Nel bresciano l'hanno ribattezzata la capitale dei rifugiati politici. Sì, perchè a Corvione di Gambara ci sono più richiedenti asilo che residenti. "Il governo, i sindaci di sinistra e i professionisti dell'immigrazione stanno combinando disastri - ha tagliato corto l'assessore regionale alla sicurezza, Simona Bordonali -. Il fatto che in una frazione da circa 100 abitanti siano mantenuti 113 aspiranti profughi certifica un ulteriore fallimento che non vogliamo passi sottotraccia. Questi ospiti alloggiano da anni in un ex ristorante che potrebbe accoglierne al massimo 90. Ormai per gli immigrati lo Stato va tranquillamente in deroga alla legge". Insomma, l'accoglienza nella bassa bresciana ha i numeri da invasione. Lo ha ribadito il segretario della Lega Nord del comune bresciano, Simone Zanetti, che ha ricordato come il sindaco, oltre ad aver lasciato campo libero ai profughi negli ultimi mesi ha pure premiato la loro permanenza riconoscendo ben 60 carte di identità ai richiedenti asilo che ne hanno fatto richiesta. "Da soglia ministeriale, l'intero territorio comunale di Gambara dovrebbe ospitare al massimo 12 richiedenti asilo. Invece se ne contano 10 volte tanti, 118 per la precisione - ha rimarcato il segretario del Carroccio -. Il tutto con il silenzio assenso del sindaco che al posto di combattere la situazione sta regalando a questi ospiti decine di carte d' identità. I cittadini di Gambara non possono più tollerare questa situazione". Così Corvione è diventato il centro urbano con il più alto rapporto fra numero di residenti e richiedenti asilo. La frazione di Gambara, che conta poco più di 90 abitanti stabili, ospita in un ristorante dismesso trenta rifugiati provenienti dal Bangladesh e Costa d'Avorio. E mentre non si escludono nuovi imminenti arrivi, le polemiche si accendono con l'affondo della Lega Nord che osserva come la politica "dei piccoli gruppi di rifugiati annunciata dal Viminale sia miseramente fallita al Corvione, dove un quarto della popolazione è un richiedente asilo". Intanto il sindaco di centrosinistra Samuele Alghisi non rinnega la "politica dell'accoglienza da sempre attuata dall'esecutivo", però precisa che "la decisione di ospitare richiedenti asilo è stata calata dall'alto e a fronte dell'iniziativa l'ente locale non percepirà alcun beneficio". Il Comune si è già attrezzato per garantire ordine pubblico e verificare che le strutture offerte dal privato per l'accoglienza siano in regola dal punto di vista urbanistico-sanitario. Sono 23.573 i migranti ospitati in 627 comuni lombardi, pari al 41% del totale dei comuni della nostra regione. Il valore mediano per comune è pari a 14, in un quarto dei comuni i migranti sono meno di 6, nel quarto superiore più di 34. In primo luogo il Piano (i valori previsti sono stati ricalcolati utilizzando la popolazione residente in Lombardia al primo gennaio 2017) prevede circa 2.700 migranti a Milano, comune capoluogo sede di Area Metropolitana, valore molto inferiore a quello riscontrato a ottobre 2017 (3.611 migranti). Per i Comuni fino a 2.000 abitanti il Piano poi definisce un numero fisso di posti, pari a 6. Il numero mediano di migranti per comune a ottobre 2017 in Lombardia è stato pari a 10, un valore molto superiore a quanto previsto.

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