Gazzada, allo svincolo dell'autostrada prega un musulmano: roba pericolosissima
Quando la Mecca chiama la fede diventa più forte della prudenza, anche se si è in un tratto autostradale privo di corsia di emergenza e fermare l'auto in tutta sicurezza non è possibile. E successo sull'Autostrada dei Laghi, nel Varesotto, dove un fedele musulmano, arrivata l'ora della preghiera, non ci ha pensato neppure un istante fermandosi a lato strada. Erano circa le 15 di venerdì quando, pochi metri dopo lo svincolo di Gazzada in direzione di Varese, una piccola Opel Agila grigia si è bloccata ai margini della carreggiata, lungo la corsia dove confluiscono i mezzi in entrata diretti verso il capoluogo. Dall'abitacolo, ignorando pure le norme che imporrebbero il giubbotto catarifrangente, un islamico si è rivolto alla Mecca e inginocchiandosi ha iniziato la sua preghiera, con le auto a sfrecciargli a lato e i curiosi a riprenderlo dal cavalcavia. Finita la sua nenia, è ripartito senza batter ciglio. Il filmato, postato su Facebook da alcuni passanti, è diventato virale, con migliaia di commenti non lusinghieri. Leggi anche: L'antropologo: "Vi spiego la differenza tra noi e gli islamici" «Solo in questa povera Italia possono accadere queste assurde situazioni - ha rimarcato Roberto Mangoni, l'autore del video che ha fatto il giro del web, - da noi tutto è permesso!». Tanto è bastato per far esplodere l'indignazione. «Pazzesco» hanno postato su Facebook rilanciando il video, «abbiamo toccato il fondo!». Non è la prima volta che si verifica un caso simile. La scorsa estate a Udine la polizia aveva fermato un uomo che, scalzo e malvestito, in tangenziale aveva bloccato il traffico sulla tangenziale-est di Udine, in direzione di Povoletto perché era arrivata l'ora della preghiera. Per pregare tranquillo l'uomo aveva anche steso una serie di effetti personali sulla carreggiata. In quel caso la Polizia ha identificato e denunciato il cittadino di origini pachistane. Cosa che non è invece successa a Varese, dove non si è vista l'ombra della Stradale. Tutto mentre sul web si è scatenata l'ira dei navigatori, indignati per quanto successo. «Multano le persone che fanno pipì» hanno ribadito sul social, «ma nessuno si muove per fermare chi prega in piena autostrada fottendosene del pericolo che crea a lui e agli automobilisti in transito». Il riferimento è alla multa da 5mila euro per atti contrari alla pubblica decenza che a dicembre i genitori di una ragazza minorenne hanno dovuto pagare a Domodossola perché la piccola aveva urinato in piazza del mercato: in quel caso a riprendere la scena erano state le telecamere installate nel centro storico. «Prima di fare pipì per strada, pensateci bene - commenta un altro -. Ma se ti scappa di pregare, fregatene di tutto, ferma l'auto in corsia di sorpasso e scendi; tanto nessuno ti punirà mai...». di Giuseppe Spatola