Pamela Mastropietro, oggi i funerali. Intercettati i due nigeriani: frase horror sulle ossa della ragazza
Sono passati più di tre mesi da quando Pamela Mastropietro è stata uccisa e fatta a pezzi in un appartamento di via Spalato a Macerata. Era il 30 gennaio. Ma solo oggi la ragazza ha avuto sepoltura dopo il funerale che si è svolto a Roma. I suoi resti, infatti, erano rimasti sotto sequestro per ordine dell'autorità giudiziaria per capire cosa fosse effettivamente successo in quella giornata dell'orrore. Tre mesi dopo, il quadro è assai più chiaro: e lo è anche grazie alle intercettazioni effettuate nella cella del carcere di Ancona nella quale due dei nigeriani coinvolti in questa storia orribile sono stati rinchiusi con l'accusa di omicidio volontario: Lucky Desmond e Awelima Lucky. I due, che ovviamente non sapevano di essere "ascoltati" parlavano quasi esclusivamente in dialetto Igbo, che è di difficile comprensione perchè prima e terza persona possono essere usate indifferentemente. Il quotidiano Il Tempo, oggi, riporta ampi stralci di alcune conversazioni tra i due, tra i quali c'è anche quella sulle ossa di Pamela. A bassa voce, il 14 febbraio, Awelima chiede al connazionale "se l'osso/le ossa è/sono uscite". E Desmond, in quella che potrebbe essere una confessione del suo ruolo di macellaio (che escluderebbe quindi un altro uomo della cui presenza in casa s'è spesso parlato), risponde: "Non è stato facile.". E l'altro: "Ma come l'hai tagliato?". E Desmond: "E' una cosa questa persona che ha già fatto altre volte". Una frase con la quale, secondo gli interpreti nominati dalla procura di Macerata, Desmond sta parlando di se in prima persona. Leggi anche: Pamela Mastropietro, intercettazione-choc: "Oseghale mi chiese se volevo violentarla"