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Immigrati soccorsi e riportati in Libia: sfida dell'Italia all'Europa, la mossa senza precedenti

Davide Locano
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Il braccio di ferro tra Italia ed Europa sull'immigrazione si arricchisce di un nuovo capitolo senza precedente, il quale va a confermare le durissime politiche adottate dal ministro dell'Interno, Matteo Salvini. Per la prima volta, infatti, una nave italiana ha riportato in Libia immigrati soccorsi nel Mediterraneo. Si tratta della Asso 28, nave di supporto a una piattaforma petrolifera, che è stata coinvolta nelle operazioni di soccorso di un gommone con 108 persone a bordo. Come avviene ormai da settimane, la sala operativa di Roma ha dato indicazioni di coordinarsi con la Guardia costiera libica e, prese a bordo le persone, la Asso 28 ha seguito le indicazioni e le ha sbarcate nel porto di Tripoli. Leggi anche: Parla Giulia Bongiorno: "L'allarme razzismo non esiste" Come detto si tratta di un fatto senza precedenti e che va contro la legislazione internazionale, la quale garantisce il diritto d'asilo e che non riconosce la Libia come un porto sicuro in cui, secondo la convenzione di Ginevra, devono essere sbarcati i migranti soccorsi. Nessuno dei migranti riportati a Tripoli, infatti, ha avuto la possibilità di chiedere asilo come garantito dalla legge. Nei giorni scorsi la portavoce del Consiglio d'Europa aveva sottolineato che "nessuna nave europea può riportare migranti in Libia perché contrario ai nostri principi". Ma, per usare le parole di Salvini, in Italia la musica è cambiata.

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