Ponte Morandi, Autostrade posticipò il monitoraggio che avrebbe potuto evitare la strage
È l'ottobre del 2017 quando Spea, società italiana che si occupa di ingegneria e infrastrutture, commissiona al Politecnico di Milano un sistema di sensori per monitorare la tenuta dei piloni del ponte Morandi, che corre sull'A10, a Genova. A richiederlo è la stessa Autostrade per l'Italia. Il progetto, spiega il Corriere della Sera, viene puntualmente consegnato a novembre dai professori Carmelo Gentile e Antonello Ruccolo, che evidenziano deformazioni non conformi alle attese degli stralli, nonché i cavi che reggono un ponte di tipo "sospeso". "In presenza di spostamenti della struttura, le informazioni dei sensori sarebbero confluite in un centro di ricerca che elaborava i dati in tempo reale e, in caso, sarebbe scattato l'allarme - spiega così Gentile il piano di lavoro -. I responsabili della sicurezza avrebbero dunque avuto un dato oggettivo per prendere provvedimenti di limitazione del traffico". Leggi anche: Autostrade si svincola dalle colpe: "Puntuale adempimento degli obblighi concessori" Il costo dell'acquisto e dell'installazione del sistema, in previsione per l'autunno 2018 e poi slittato al 2019, sarebbe stato di 150-200mila euro, mentre per la gestione e l'analisi dei dati si sarebbero raggiunti i 450-600mila euro. Eppure Autostrade rinuncia all'immediatezza dei lavori, posticipandoli fino a raggiungere la tragedia. Questa, avvenuta il 14 agosto scorso, quando duecento metri del ponte crollano causando 43 vittime. Leggi anche: Feltri: "Renzo Piano si occupi dell'estetica e non della ricostruzione dei ponti" "Quel sistema, se attuato e gestito, avrebbe forse salvato qualche vita umana", dichiara Gentile. È lo stesso progetto di rinforzo elaborato da Spea, anticipato dall'Espresso.it, a rivelare la presenza di "lesioni ramificate con fuoriuscita di umidità" sui piloni 10 e 9 (quello crollato), di "evidenti lesioni agli spigoli", di "ferri di armatura ossidati", di "rigonfiamenti" e "dilavamenti" nel calcestruzzo e di lesioni agli stralli.